(ANSA) – ROMA, 31 MAR – Il prossimo passo, ha detto Formisano, ”sara’ andare a cercare la sorgente del metano nell’atmosfera di Marte”. C’e’ ancora tantissimo lavoro da fare, ma il ricercatore non esclude la possibilita’ di avere ”entro un mese, i primi elementi utili per individuare l’origine del metano”. Le ipotesi due: la prima prevede che il metano possa avere un’origine vulcanica. ”Su Marte i vulcani sembrano tutti spenti, ma a produrre il metano potrebbero essere strutture simili a solfatare o sorgenti idrotermali”, ha osservato il ricercatore. In questo caso nell’atmosfera di Marte dovrebbero trovarsi anche altri gas prodotti da attivita’ di tipo vulcanico, come il biossido di zolfo. L’altra ipotesi, la piu’ affascinante, prevede invece che il metano possa essere la conseguenza di un’attivita’ biologica. ”Non si tratterebbe, naturalmente, di esseri pluricellulari, ma di batteri unicellulari che vivono nel sottosuolo”. Il metano potrebbe essere il prodotto di queste forme di vita elementari, capaci di assimilare idrogeno e anidride carbonica. ”Al momento – ha aggiunto Formisano – non c’e’ nessuna prova, nessun elemento per dire che su Marte c’e’ vita”. E’ vero, ha detto ancora, che nell’atmosfera di Marte e’ stato individuato anche ossigeno ed e’ vero che la presenza contemporanea di ossigeno e metano potrebbe essere un buon indizio della presenza di forme di vita. ”Tuttavia – ha aggiunto – il metano e’ stato visto finora in piccole quantita’ ”. Insieme a metano e ossigeno, nell’atmosfera di Marte il PFS ha finora identificato ossido di carbonio, vapore acqueo e acqua pesante. La prima cosa da fare, adesso, sara’ andare a verificare la distribuzione del metano nell’atmosfera di Marte, la cui durata e’ di qualche centinaio di anni, dopodiche’ viene distrutto. Conoscere la distribuzione del metano e avere piu’ elementi sulla composizione dell’atmosfera di Marte permettera’ di individuare la sorgente e, quindi, di stabilirne l’origine.(ANSA).

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