TLC: LIBRI; PROTOCOLLO INFORMATICO PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
(ANSA) – ROMA, 23 MAR – ”I primi documenti scritti della civilta’, risalenti agli ultimi secoli del IV millennio a.C, sono senz’ombra di dubbio testi di carattere economico e possono essere considerati documenti d’archivio”. Lo afferma Massimiliano Grandi, uno degli autori de ‘Il Protocollo Informatico per la Pubblica Amministrazione’, in un breve commento richiestogli dal portale della societa’ di servizi Iter. Antica come la civilta’ e’ dunque la gestione documentale, ma spiega ancora Grandi, ”solo in eta’ bizantina si giunge a ‘protocollare’ i documenti”. ”Il Protokollon era quel ‘primo foglio’ non scritto che proteggeva il rotolo papiro, affinche’ le fibre del primo foglio scritto non si sfaldassero. Da quel momento ai giorni nostri, sono cambiate molte cose. L’archivistica e’ divenuta una scienza e con l’avvento dell’informatica, il documento va perdendo la sua materialita”’. ”La legislazione, conclude Grandi, presa coscienza del mutamento in atto, chiede alla pubblica amministrazione di porsi al passo con i tempi, adottando sistemi informatici di protocollo”. Massimiliano Grandi, Guglielmo Longobardi, Stefano Pigliapoco, Maria Pia Giovannini e Giancarlo Butti, spiega Iter, guidano il lettore alla comprensione di aspetti normativi, organizzativi e tecnologici del Protocollo Informatico che si preannuncia come il catalizzatore di una vera e propria svolta nel rapporto tra la pubblica amministrazione ed il cittadino o l’impresa. Il volume e’ stato realizzato con la collaborazione di Microsoft. Domenico Piazza, curatore dell’opera, e’ ingegnere, giornalista pubblicista, senior partner di Iter. (ANSA).
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