(ANSA) – ROMA, 12 MAR – Nokia, Motorola e Sony stanno installando il software di ‘Opera’ su alcuni dei loro modelli e i conti della casa norvegese prendono il volo. E’ quanto emerge da una breve inchiesta svolta questa settimana da ‘L’Espresso’, secondo cui ”gli utenti che provano il browser di Opera e scoprono di poter usare il cellulare per leggere un giornale o fare ricerche su internet, non cessano di lodarne le prestazioni, mentre l’azienda, contro ogni pregiudizio, si quota in Borsa, riaprendo una strada che, dopo la mega bolla speculativa del 1998-2000, sembrava chiusa per sempre”. Opera e’ stata fondata nel 1995 con 2 dipendenti, ma oggi occupa 140 persone, e, informa L’Espresso, ha un fatturato passato dai 51 milioni di corone norvegesi (6 milioni di euro) del 2002 ai 78 milioni del 2003 (9 milioni di euro). Sempre nel 2003, e’ arrivata al primo profitto, con 1,3 milioni di corone (150mila euro), contro una perdita di 21 milioni del 2002 (2,4 milioni di euro)”. ”Crediamo che resteremo in nero quest’anno e che il fatturato determinato dalle licenze per i telefonini decollera’ nel 2005”, ha dichiarato sull’argomento, l’amministratore delegato John von Tetzcher. ”Di certo, commenta il settimanale, l’aggancio ai telefonini e’ stata la mossa giusta, visto che il mercato dei cellulari e’ la locomotiva globale dell’elettronica,e, grazie ai 510 milioni di esemplari venduti nel 2003 e ai 560 milioni previsti dal Gartner Group per il 2004, conosce un boom senza precedenti”. ”Opera, spiega L’Espresso, sta gia’ pensando alle prossime mosse, come l’entrata nel mondo della tv, aspirando a diventare, per i nuovi strumenti di accesso alla Rete, quello che Explorer e’ per i pc”. ”Useremo il denaro raccolto in Borsa per attrezzare la societa’ al nuovo mercato che abbiamo trovato”, promette infine von Tetzchner” agli investitori che, conclude L’Espresso, ”dovrebbero affidare al suo managment, una quarantina di milioni di dollari”. (ANSA).

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