TLC:WORLDCOM; BANCHE CONOSCEVANO REALI CONDIZIONI AZIENDA
(ANSA) – NEW YORK, 17 MAR – La vicenda Worldcom, la societa’di telefonia in bancarotta dall’estate del 2002, rischia didiventare fonte di problemi per tre importanti istituti dicredito operativi negli Stati uniti: Jp Morgan Chase, Bank ofAmerica e Deutsche Bank. Secondo quanto contenuto nei documenti presentati nel corsodi una azione collettiva aperta nei confronti di Worldcominnanzi alla Corte distrettuale di New York – e rilanciati dalNew York Times – le tre banche avrebbero avuto dubbi sullasolidita’ dell’azienda telefonica gia’ all’inizio del 2001,senza comunicare, tuttavia, i loro timori agli investitori. Il silenzio pubblico delle tre societa’ finanziarie – secondoquanto sostenuto nell’azione legale – avrebbe fuorviato migliaiadi cittadini che acquistarono azioni e, soprattutto,obbligazioni dell’allora Worldcom (oggi Mci) ignari della realecondizione dell’azienda poi sprofondata sotto 11 miliardi didebiti e autrice di un fallimento record da oltre 100 miliardidi dollari in asset. La causa legale, presentata nel 2002 dal fondo pensionisticodello Stato di New York e da una massa di investitori cheacquistarono azioni e bond della compagnia telefonica tra il1999 e il 2002 ha portato alla luce diversi documenti in base aiquali gli analisti delle tre banche avrebbero abbassatoprivatamente i loro giudizi su Worldcom senza pero’ che questerevisioni fossero portate all’esterno. Oggetto del procedimento avviato innanzi alla CorteDistrettuale di New York, oltre alle banche e alle societa’ diintermediazione finanziaria che vendettero azioni eobbligazioni Worldcom, sono anche gli ex vertici della societa’tra cui l’ex amministratore delegato, Bernard Ebbers, accusatoformalmente di frode dalle autorita’ statunitensi due settimanefa.(ANSA).
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