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CARTA D’IDENTITA’ ELETTRONICA: D’ALI’, E’ VERA RIVOLUZIONE

16 Aprile 2004 Commenta

(ANSA) – ROMA, 16 APR – La nuova carta d’identita’ elettronica adottata dall’Italia, primo paese europeo a fare questa scelta, rappresenta sia sotto il profilo tecnologico sia sotto quello istituzionale ”una vera e propria rivoluzione”, uno strumento ”definito e definitivo che incarna proprio quei concetti di liberta’ e di sicurezza posti a fondamento delle democrazie di tutti i paesi europei”. Cosi’ il sottosegretario all’Interno Antonio D’Ali ha presentato ai partner europei riuniti a Roma, il progetto della carta d’identita’ elettronica, che l’ Italia sta gia’ sperimentando da un paio di mesi in 56 comuni (per un totale di un milione e mezzo di cittadini) e che nel 2005 sara’ una realta’ per tutti. L’occasione per far conoscere l’esperienza italiana ai funzionari europei e’ arrivata in un convegno organizzato a Roma dal Ministero dell’Interno, dall’Anci, dall’universita’ di Tor Vergata, in collaborazione con il comune di Prato, dove domani andranno gli europei per vedere il funzionamento sul campo della nuova carta d’identita’. ”Viene voglia di chiamarla carta dei diritti e delle garanzie – ha detto ancora D’Ali’, sottolineando che e’ ‘motivo d’orgoglio’ per l’Italia aver fatto da apripista – proprio a dimostrazione del fatto che attraverso di essa il cittadino, oggi italiano ma speriamo in un vicino domani europeo, potra’ liberamente accedere alle banche dati di tutte le amministrazioni, siano esse locali o centrali”. La carta, ha spiegato il sottosegretario, dara’ la possibilita’ ai cittadini di utilizzare tutti i servizi messi loro a disposizione dai singoli comuni, collegandosi attraverso un unico punto di snodo centrale costituito dal Centro nazionale dei servizi demografici che si trova al ministero dell’Interno. Con la carta, ha concluso D’Ali’, ”abbiamo interpretato appieno il cambiamento di metodo e di logica che era nelle intenzioni di questo governo che ha fatto dell’ innovazione tecnologica una leva strategica per valorizzare il sistema paese”. Si vuole, quindi, ”cogliere fino in fondo il disegno federalista di un paese che esalta le proprie caratteristiche territoriali, senza tuttavia mai perdere di vista l’unicita’ nazionale che trova proprio in un unico identico documento la chiave del dialogo tra cittadino e pubblica amministrazione”. Ecco allora che ad una novita’ tecnologica importante si affianca una ”vera e propria rivoluzione istituzionale”.(ANSA).

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