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Conversione In Legge Decreto Urbani, BSA Chiede Al Senato Di Avviare Serio Dibattito

26 Aprile 2004 Commenta

Milano – “La nostra impressione e’ che la Camera sia caduta nell’imboscatatesa dalla SIAE, al fine di trasformare un disegno di legge volto acontrastare la pirateria informatica in una nuova fonte di balzelli eingiustificate restrizioni tecniche alla distribuzione di contenuto on-line,soprattutto ai danni di chi gli strumenti informatici li utilizzalegalmente, sia distribuendo contenuti on line sia effettuando copie privatea partire da prodotti originali regolarmente acquistati”. Questo il durocommento da Bruxelles di Francisco Mingorance, responsabile policy di BSAEMEA, in merito all’approvazione da parte della Camera dei Deputati deldisegno di conversione in legge del cosiddetto “Decreto Urbani”. Puresprimendo apprezzamento verso il Governo ed il Parlamento italiano perl’impegno e la sensibilita’ espressa al fine di regolamentare la liceita’dei contenuti on-line protetti da copyright, BSA – Business SoftwareAlliance, associazione che rappresenta le aziende produttrici di software edi informatica – contesta il provvedimento approvato dalla Camera ed esprimeforti preoccupazioni per il futuro dell’IT. Come si ricordera’ la posizionedi BSA era infatti nettamente contraria agli emendamenti contenuti nei commi1 e 8 dell’articolo 1 del testo votato ieri alla Camera. Questi emendamenti,fortemente voluti da SIAE e non dibattuti con le parti, introducono da unlato l’obbligo di apporre il cosiddetto “bollino virtuale” ai prodottiinformatici distribuiti via Internet, dall’altro una tassa su tutti glielementi che consentono di realizzare una copia privata del prodottoacquistato (PC, software di masterizzazione, supporto vergine e supportooriginale), che nulla ha a che fare col concetto di pirateria informatica;essa consiste infatti nella duplicazione illegale di un contenuto o di unprodotto di cui non si e’ acquistato l’originale (o comunque la licenzad’uso). “Piu’ che contrastare la pirateria, sembra che la preoccupazioneprincipale della Societa’ degli Autori e degli Editori sia drenare risorseindistintamente anche dai consumatori legali per coprire le perdite causatedal fenomeno della pirateria”, continua Mingorance. “Il dibattito su questalegge avrebbe potuto essere l’occasione di fare dell’Italia una nazioneguida nella produzione normativa sulla complessa materia della protezionedel diritto d’autore nell’era digitale e di Internet, ma abbiamol’impressione che le buone intenzioni del Governo siano state completamentetradite e indirizzate nella direzione sbagliata”. Se anche il Senato dovesseapprovare il testo votato dalla Camera, lo sviluppo del settore informaticonel nostro Paese si troverebbe gravato da due nuovi oneri, che porterebberoad un incremento dei prezzi di vendita. Un’ipotesi che sicuramente nongioverebbe alla ripresa del mercato interno, reduce da un’annata non facile,ne’ alla competitivita’ del prodotto italiano sui mercati internazionali.”L’auspicio di BSA – conclude Mingorance – e’ che nell’imminente dibattitoin Senato si possa recuperare la fisiologica dimensione del confronto contutte le parti in campo, correggendo questa stortura in nome dellatrasparenza del mercato e dello sviluppo del settore piu’ innovativo delSistema Paese”.

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