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DE RITA, DUE WEB COMMUNITY PER VENEZIA

16 Aprile 2004 Commenta

(ANSA) – VENEZIA, 16 APR – Due web community per Venezia per favorire l’innovazione e creare un rapporto continuo con il turista. L’iniziativa e’ della Fondazione Venezia 2000 presieduta da Giuseppe De Rita, che ha deciso di dedicare i propri sforzi agli innovatori attivi nelle imprese e nelle pubbliche amministrazioni (www.circoloinnovazione.it) che avranno una piazza virtuale dove scambiarsi consigli e suggerimenti, e ai visitatori di qualita’ (www.myvenice.org) che potranno mantenere un rapporto costante con la citta’ lagunare. ”Come fondazione abbiamo sempre avuto il pallino di non lasciare Venezia chiusa nel suo imbozzolamento – spiega il presidente De Rita – e quest’anno abbiamo scelto lo strumento della web community per creare uno stimolo a fare comunita’ virtuale”. La community dedicata ai turisti, ma anche agli studenti, agli stranieri proprietari di casa, agli intellettuali o agli artisti che si trovano per alcuni periodi della loro vita a Venezia, ha l’obiettivo di creare un senso di appartenenza alla citta’. Una volta abbandonata Venezia, in molti non potranno piu’ passeggiare per piazza san Marco, ma avranno la possibilita’, collegandosi al sito di ”Myvenice” da un Internet cafe’ di Londra o Amsterdam, di scoprire (in italiano e in inglese) cosa succede a Venezia, quali sono i progetti in cantiere, e lasciare impressioni, lanciare proposte, programmare nuove visite. ”Vogliamo provare a realizzare cio’ che gia’ fanno i grandi musei del mondo – prosegue De Rita – che attraverso newsletter o altro mantengono rapporti costanti con i visitatori”. Con lo stesso strumento ma con finalita’ diverse nasce la web community dedicata agli innovatori. ”Nel nordest e’ pieno di innovatori – spiega De Rita – . Sono imprenditori e amministratori pubblici che operano innovazioni di prodotti, processi gestionali, design. Le ricerche socio-economiche non danno il senso di questo formicolio che c’e’ e che, se riusciamo a farlo circolare attraverso strumenti come questo, puo’ migliorare la realta’ del Nordest”. Ecco perche’ sito e newsletter diventano strumenti attraverso i quali gli utenti possono interloquire, scambiarsi suggerimenti, proporre argomenti di discussione attraverso questionari. ”Chi si occupa di innovazione spesso e’ isolato – spiega Gianni Dominici, responsabile del settore societa’ dell’informazione, della fondazione Censis – mentre noi vogliamo creare questo tessuto, perche’ l’innovazione si diffonde in modo orizzontale, come un contagio”. La fondazione Venezia 2000 si da’ 12 mesi di tempo per vedere se il progetto, costato circa 30 mila euro, riuscira’ a decollare. (ANSA)

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