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Gli USA Difendono Il Trattato Sul Cybercrimine

27 Aprile 2004 Commenta

NEW YORK, USA. Gli Stati Uniti d’America prendono posizione a favore del trattato sul cybercrimine siglato negli scorsi mesi sotto l’egida del Consiglio d’Europa e che coinvolge ben 38 nazioni, fra cui appunto gli USA. Pur non avendo ratificato ancora la convenzione internazionale, gli Stati Uniti respingono le critiche sorte recentemente che giudicano le disposizioni di questo trattato repressive dei diritti fondamentali dell’uomo. In testa ai contestatori del recente trattato, infatti, sono proprio le associazioni per le liberta’, fra cui ACLU (American Civil Liberties Union), che mette in guardia sui pericoli di doppia incriminazione che verrebbero fuori da questa nuova disciplina (peraltro ratificata solo da cinque Paesi, cioe’ Albania, Croazia, Estonia, Ungaria e Lituania). Infatti, si stabilisce il principio secondo cui ciascun Paese firmatario possa chiedere a un altro aderente al trattato notizie e informazioni sui dati informatici di un determinato navigatore. Per esempio, la Francia potrebbe chiedere i log del traffico di un utente sospettato di violare la legge francese. Dal Dipartimento di Giustizia americano, invece, si precisa che questo trattato e’ necessario perche’ il crimine e il terrorismo, come qualunque altro fenomeno, si stanno movendo in maniera stabile sulla rete e stanno mettendo in serio pericolo le possibilita’ di investigazione sui crimini perpetrati attraverso Internet.

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