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ICT E Scuola: Nasce Una Nuova Visione Dell’Istruzione

5 Aprile 2004 Commenta

ROMA. Il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca nel corsodel meeting della Fondazione “Liberal”, tenutosi a Milano il 3 aprilescorso, ha dichiarato che in una economia moderna, la scuola e l’universita’sono le “nuove fabbriche”, dove si produce il sapere come la risorsastrategica con la piu’ alta valenza per il nostro futuro. La competizionefra sistemi economici, una volta centrata esclusivamente sulle merci e suiprezzi, infatti oggi avviene sempre piu’ anche sulla conoscenza. Il processodi arricchimento di questo patrimonio parte dalle scuole e si rafforza nelleuniversita’ e prosegue nelle imprese, nella Pubblica amministrazione e nellasocieta’.”Il contesto internazionale”, ha aggiunto il Ministro, vede oggi disputarela partita della competizione sempre piu’ sulle competenze non solo neiPaesi “forti”, ma anche in quelli emergenti. In India, ad esempio, ogni annoci sono 260 mila nuovi ingegneri, ad un costo di 12 mila dollari l’anno,contro gli 80 mila dollari degli USA; in Cina ogni 12 mesi ci sono 3 milionidi neolaureati, di cui uno su nove (ossia 325 mila) e’ un ingegnere. InItalia, su base annua, ci sono 200 mila laureati. Il nostro Paese hacomplessivamente 3 milioni di laureati, quanti in Cina in un solo anno, e diessi solo lo 0,5% in materie scientifiche e tecniche (contro l’1% del datomedio europeo, con punte del 2,3% in Irlanda e di quasi il 2% in GranBretagna).Stanca ha sottolineato che oggi in Italia si sta promuovendo una riforma piu’ visibile ai cittadini, che adegua alle attuali esigenze un’architetturaformativa disegnata 80 anni fa. Lo stesso Ministro per l’Innovazione insiemeal Ministro per la Pubblica Istruzione Letizia Moratti sta realizzandoun’altra riforma della scuola, quella tecnologica, sicuramente meno visibilee piu’ silenziosa, ma che persegue l’obiettivo di modernizzare la scuolaitaliana. Stanca ha ricordato che le tecnologie dell’informazione ecomunicazione (ICT), basate sulla modalita’ della sperimentazione,rivoluzionano non solo il metodo di accesso alle informazioni ma anche ilpotenziale di apprendimento: “impariamo il 10% di quello che leggiamo, il50% di quello che vediamo-ascoltiamo, il 70% di quello che discutiamo conaltri e ben l’80% di quello che sperimentiamo”. Per questo, ha aggiunto ilMinistro, e’ in corso un vero e proprio passaggio da una scuola “auditorium”ad una scuola “laboratorio”.E’ indubbio, ormai, che oggi la nuova alfabetizzazione debba passareattraverso Internet e la formazione sulle nuove tecnologie debba cominciaredalla scuola. Gia’ qualche giorno fa lo stesso Stanca ha dichiarato che sesino a pochi decenni fa erano gli stabilimenti industriali ad essere lafonte principale di produzione della ricchezza, ora in una economia modernale universita’ sono le “nuove fabbriche” di sapere. In una societa’ cosi’caratterizzata, l’universita’ ha il compito decisivo di formare i giovanicome persone libere e responsabili, come cittadini partecipi della vitasociale, capaci di costruire un benessere realizzato con giustizia eequita’.Il Ministro ha sempre creduto nelle universita’ come perno del sistemanazionale dell’innovazione ed in questo contesto la prima sfida che lestesse hanno dinnanzi riguarda la loro capacita’ di comprendere e reagire adun contesto sociale ed economico che si avverte, anche su scalainternazionale, essere in profondo cambiamento. Un cambiamento che non e’piu’ a carattere cumulativo, graduale, progressivo, ma discontinuo,improvviso, non lineare.

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