Segnali di ripresa per l’ICT
Il peggio per l’industria italiana dell’ICT e’ finalmente alle nostre spalle, in quanto non solo negli USA ed in Europa, ma anche in Italia, si notano segnali di ripresa. Lo ha detto il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca nel commentare i dati del Rapporto SMAU-EITO 2004, aggiungendo che l’ICT ha il potenziale di continuare a crescere nel lungo periodo dalle 2 alle 3 volte rispetto all’incremento dell’economia e la politica del Governo resta quella di una forte attenzione a questo settore strategico per la competitivita’ e lo sviluppo della nostra economia.
Soffermandosi sui dati relativi al nostro Paese emersi dal Rapporto SMAU-EITO 2004, Stanca ha rilevato che e’ probabilmente vera l’ipotesi che la nostra ripresa quest’anno possa essere meno vivace rispetto a quella europea. Tuttavia, ha aggiunto il Ministro, non va dimenticato che l’Italia e’ stato l’ultimo grande Paese europeo a registrare il forte rallentamento degli ultimi anni e che, comunque, ci sono alcuni segnali sicuramente positivi che ci riguardano, come sul fronte della larga banda, della tv digitale e delle telecomunicazioni in generale.
Moderatamente ottimista il commento del Ministro Stanca al rapporto SMAU-EITO 2004. In effetti secondo EITO (European Information Technology Observatory) il 2004 vedra’ esaurirsi quella crisi del mercato ICT che ha fortemente caratterizzato il triennio 2001-2003, anche se la ripresa sara’ graduale. Dopo un modesto 0,8% nel 2003, la crescita del mercato globale dell’ICT, nel suo complesso, si attestera’ intorno al 3,1% nel 2004; e in prospettiva, i tassi di sviluppo potranno raggiungere il 4-5% nel 2005.
Lo stesso Presidente di SMAU Antonio Emmanueli ha dichiarato che in vista di una cauta ripresa globale, oggi in Europa sono le istituzioni a giocare un ruolo decisivo nell’affermazione dell’ICT. Occorre, quindi, una collaborazione forte su politiche industriali, infrastrutturali e fiscali, anche perche’ l’allargamento dell’Unione consentira’ l’ingresso di nuovi attori – alcuni molto attivi nel campo delle tecnologie – nello scenario competitivo globale: un’opportunita’ per l’Europa di sviluppare nuove sinergie e di contare su un piu’ ampio mercato interno.
Secondo Emmanueli occorrono progetti nazionali strettamente integrati nel contesto europeo, in particolare investimenti nelle politiche industriali, infrastrutturali, fiscali e di formazione per adeguare le risorse umane alla qualifiche richieste dal mercato, come anche investimenti a sostegno della diffusione capillare degli accessi a larga banda e di un’adozione entusiasta – presso la piccola e media impresa ma anche presso le istituzioni – dei sistemi di e-business, e-government, e-learning e e-health.
Il Rapporto EITO conferma come siano ormai evidenti i segnali dell’inversione di tendenza registrati dal mercato globale dell’ICT, ma rivela una debolezza del mercato europeo rispetto a quello statunitense. Quest’anno, EITO 2004 presenta anche uno studio dell’OCSE sul rapporto tra investimenti ICT e produttivita’, da cui emerge un ritardo di tanti paesi europei rispetto a Stati Uniti e altre aree che hanno investito fortemente nelle nuove tecnologie e nel loro utilizzo.
In questo contesto, il Rapporto EITO 2004 formula un invito alle istituzioni europee a rilanciare il programma di Lisbona 2000 per la costruzione di una Societa’ della Conoscenza dinamica e competitiva entro il 2010, che coinvolga e rappresenti i 500 milioni di suoi cittadini.
EITO 2004 si interroga anche sull’evoluzione dell’Europa digitale. Il confronto internazionale condotto da EITO delinea un vasto campo di battaglia in cui si fronteggeranno due aree leader, il Nordamerica e l’Asia (Cina-India-Giappone). L’Europa rischia di rimanere schiacciata in questa lotta fra titani, se non sapra’ cogliere nell’immediato le opportunita’ offerte dalla rivoluzione digitale.
Ma come sottolineato dallo stesso Ministro per l’Innovazione le prospettive future del mercato europeo dell’ICT sono comunque buone, difatti dopo una tendenza negativa nel 2003 (-1,2%), si prevede un aumento di produttivita’ del 2,4% nel 2004 e del 4,4% nel 2005.
Le spinte maggiori verso una decisa ripresa del mercato in Europa derivano ancora dal mercato delle telecomunicazioni che ha registrato una crescita del 2,7% nel 2003 e fa prevedere un incremento del 3,85 nel 2004 e del 4,3% nel 2005.
La penetrazione della banda larga DSL, il progresso della tecnologia GPRS e UMTS e la diffusione delle applicazioni multimediali – dovuta alla nuova accessibilita’ offerta dalla banda larga – hanno accelerato la tendenza positiva; EITO 2004 segnala, inoltre, una ripresa del mercato dei terminali mobili.
D’altro canto, i fattori di rallentamento che interessano il mercato ICT sono attribuibili alla congiuntura economica negativa che ha frenato per tutto il 2003 i budget di spesa per i servizi IT da parte delle aziende.
Nel campo Computer-hardware, a fronte di un -6,1% nel 2003, EITO prevede un cauto ma progressivo ritorno a indici positivi (+1,1% per il 2004 e 2,5% per il 2005). Nel comparto Software & IT services, il dato di incremento registrato nel 2003 (1,4%) si attestera’ intorno al 3% nel 2004 e al 5% nel 2005.
Nell’area Telecom equipment, a fronte del dato negativo del 2003 (-4,4%), EITO prevede una ripresa scalare del 2% nel 2004 e del 5,1% nel 2005. Infine, il comparto Carrier conferma di fatto per i prossimi anni un indice costante di incremento intorno al 4%.
Come si e’ anticipato il Rapporto EITO 2004 contempla, anche, uno studio sulla convergenza digitale, il driver piu’ significativo dell’evoluzione possibile dell’ICT, in grado di coniugare processi tecnologici originati in settori diversi e di plasmare il futuro dell’elettronica di consumo e dei nuovi media digitali.
Questo processo spinge alla convergenza competitiva infrastrutture e industrie storicamente separate, quali le telecomunicazioni e il sistema radio-televisivo, il mercato delle apparecchiature (PC, cellulari, televisioni, VDR, fotocamere) e quello dei contenuti (news, cinema, musica, comunicazione, gaming), le applicazioni tecnologiche e il business (e-commerce, e-banking, e-learning).
La crisi dei modelli tradizionali di business che ne deriva, si affianca a un venire meno della classica separazione tra business e consumer. Contro l’inevitabile disorientamento, l’unica bussola sara’ rappresentata dall’evoluzione della domanda e dal ‘consenso’ dell’utente finale, che decidera’ la validita’ e il costo di un prodotto, o di un contenuto, offerti.
Identificata la “strada digitale†e la sua catena del valore, il Rapporto EITO si interroga sul ruolo dell’Europa nel prossimo contesto globale. Lo studio delinea un posizionamento avanzato dell’Europa dovuto alla diffusione della banda larga, nonche’ un ruolo centrale degli operatori di telecomunicazione e televisione, se sostenuti da una chiara politica di sviluppo dello scenario digitale da parte dei rispettivi paesi.
Infine, EITO ha scattato un’istantanea del cittadino europeo digitale: nel 2007 circa il 30% delle case europee avranno accessi di rete fissa a banda larga (a confronto con un 50% negli Stati Uniti), il 44% disporranno di Interactive Digital TV e il 68% dei un PC con accesso a Internet.
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