TLC:GB; TELEFONINI BLUE TOOTH A RISCHIO DI HACKER
(ANSA) – LONDRA, 14 APR – Anche i telefoni cellulari sonovulnerabili agli attacchi degli ‘hacker’, proprio come icomputer: il tallone d’Achille di milioni di apparecchi in tuttoil mondo e’ una pericolosa falla nel loro software che puo’permettere a chiunque di ‘scaricare’ tutti i dati dell’utente,inclusa l’agenda ed eventuali fotografie immagazzinate nellamemoria del telefonino, a sua insaputa. A lanciare l’allarme e’ stata la A. L. Digital, una societa’di software britannica specializzata in questioni di sicurezza,che ha dimostrato al quotidiano The Times come accederesegretamente alla memoria dei telefoni cellulari con il soloaiuto di un computer portatile e di un apposito programmaoperativo. Il furto di informazioni, denominato in gergo tecnico’Bluesnarfing’, e’ possibile se l’apparecchio e’ abilitato allatecnologia di connettivita’ Blue Tooth ed e’ stato provato consuccesso soprattutto su alcuni modelli di telefonini Nokia eSony Ericsson. Secondo alcuni esperti interpellati dal Times,questa falla potrebbe avere conseguenze ”devastanti” per iproduttori poiche’ i dati ottenuti in questo modo potrebberoessere utilizzati per lo spionaggio industriale o addirittura dapedofili a caccia di giovani vittime. ”Le implicazioni per gli utenti con i telefonini a rischiosono enormi – ha dichiarato al Times Adam Laurie, presidentedella A. L. Digital -. Le informazioni si potrebbero usare perscopi criminali o terroristici. Nel caso dei pedofili, chiunquepuo’ ‘scaricare’ i contenuti del telefono cellulare di unragazzino o di una ragazzina ottenendo cosi’ l’accesso aulteriori obiettivi potenziali”. Secondo Laurie, si tratta di una ”falla seria, che pero’ nonviene presa sul serio dalle societa’ produttrici”. Tuttavia,per Ian Angell -docente di informatica alla London School ofEconomics- la scoperta e’ ”devastante per le societa’ epotrebbe avere conseguenze per l’intera industria”. I cronistidel Times hanno voluto vedere con i propri occhi ed hannochiesto a Laurie una dimostrazione sul campo. Questi ha dato al giornale due prove del suo software, chepermette la connessione ad un telefonino dotato di tecnologiaBlue Tooth senza il normale necessario via libera dell’utentechiamato. Tutti i telefoni cellulari nel raggio di 90 metri conla funzione Blue Tooth accesa sono risultati vulnerabili. IlTimes, si legge nell’articolo, ha visto Laurie ”scaricare” sulsuo computer portatile interi elenchi telefonici di ignariproprietari di telefonini, nonche’ le loro agende elettronichecustodite negli apparecchi e perfino una fotografia. Durante la prova, eseguita nella zona del West End di Londra,scrive il giornale, centinaia di telefoni cellulari a rischiosono entrati nel raggio d’azione del software ogni ora. Ilsistema di Laurie, infatti, ha identificato circa un telefoninovulnerabile al minuto. Sembra che per il momento solo la A. L.Digital sia riuscita a individuare la falla e realizzare unapposito software per sfruttarla, ma -come ha spiegato ilpresidente della societa’- ”penso che altri ci stiano lavorandoe potrebbero non comportarsi in modo cosi’ responsabile con leinformazioni ottenute come ho fatto io”. (ANSA).
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