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TLC:UE; BALZO ITALIA, LARGA BANDA RAGGIUNGE 4,8% POPOLAZIONE

22 Aprile 2004 Commenta

(ANSA) – ROMA, 22 APR – Un importante balzo in avanti e’ gia’ stato compiuto in questi ultimi mesi, con la larga banda che ha raggiunto in gennaio il 4,8% della popolazione a fronte del 2,82% di luglio 2003, segnando il secondo maggior incremento a livello europeo. Lo afferma la Commissione europea in un documento diffuso oggi nel corso del vertice dei ministri delle Comunicazioni e della Societa’ dell’Informazione. Ma le chance italiane delle autostrade digitali, afferma soddisfatto il ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca, sono ancora notevoli e poggiano sulle pubbliche amministrazioni: basta guardare agli ultimi dati disponibili sul collegamento delle scuole alla larga banda. Si e’ passati dal 20% del 2002 all’84% di marzo. ”E’ un riconoscimento che premia e incoraggia la scelta che, tre anni fa, con il ministro Maurizio Gasparri abbiamo compiuto di imboccare la strada dell’innovazione come leva primaria e fattore strategico di competitivita’ individuando nella banda larga la condizione essenziale per sostenere lo sviluppo economico del Paese”, ha commentato Stanca, sottolineando come i dati della Commissione mettano in evidenza che ”dal luglio 2003 al gennaio 2004 il nostro Paese ha registrato una crescita di circa 580 mila nuove linee: la seconda sia in termini percentuali che assoluti, dopo la Francia”. ”Ancor piu’ positivi sono i dati di crescita delle nuove linee a larga banda con tecnologie diverse dal Dsl, per le quali l’Italia e’ il Paese che ha avuto il maggior incremento dell’Unione europea” ha detto il ministro, prospettando ai ministri comunitari le linee politiche che il Governo italiano intende perseguire per far crescere ulteriormente il fenomeno. ”Abbiamo identificato cinque diverse leve di sviluppo basate sulla differenziazione delle modalita’ di accesso, sul sostegno della domanda privata, sulla valorizzazione del ruolo della domanda pubblica, sullo sviluppo di contenuti e servizi e sulle iniziative da attuare nelle aree territoriali svantaggiate”. In particolare, per quanto riguarda la differenziazione delle modalita’ di accesso, Stanca ha annunciato che l’esecutivo ”sta promuovendo iniziative per lo sviluppo dei servizi interattivi della televisione digitale terrestre, identificando applicazioni di T-Government da sostenere per estendere l’offerta di servizi pubblici anche sul televisore domestico”. L’azione del Governo italiano – ha ricordato Stanca – si e’ inizialmente concentrata sul sostegno della domanda privata (contributo pubblico di 75 euro ai cittadini o alle imprese per nuovi collegamenti internet in larga banda e di 150 euro per la diffusione, presso le famiglie, di set-top-box ricevitori dotati della funzione interattiva), ma ora ”la Pubblica amministrazione puo’ svolgere – ha precisato – una importante funzione di volano. Per questo la terza fase di sviluppo della larga banda attribuisce uno specifico ruolo alla domanda delle pubbliche amministrazioni italiane”. Stanca, in particolare, si e’ soffermato a spiegare il nuovo Sistema Pubblico di Connettivita’ per la Pubblica Amministrazione che ”costituira’ l’infrastruttura per lo scambio di informazioni fra tutti gli uffici pubblici e fra questi ed i cittadini e le imprese, con alti standard di qualita’ e sicurezza. Per capire al dimensione del mercato e della sua crescita e’ sufficiente fare un esempio con riferimento alle scuole italiane – ha illustrato – connesse alla larga banda, passate dal 20% del 2002 all’84% del mese scorso, consentendo di favorire la disponibilita’ di nuovi servizi didattici. Simili iniziative, inoltre, sono presenti in altri campi come il Servizio sanitario nazionale e la Ricerca Pubblica”. ”La larga banda e’ una grande opportunita’ – ha concluso Stanca – che il nostro Paese deve saper sfruttare appieno per aumentare la competitivita’, in special modo di quelle aree che ancora accusano un deficit di sviluppo. Perche’ la societa’ dell’informazione e l’innovazione digitale esprimano il loro pieno valore e’ necessario che i loro benefici siano accessibili a tutti”. (ANSA).

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