UE: APPALTI, PROCEDURA CONTRO ITALIA PER MICROPROCESSORI (2)
(ANSA) – BRUXELLES, 21 APR – ”Il nocciolo del problema – ha spiegato il portavoce di Bolkestein durante la conferenza stampa quotidiana della Commissione europea – e’ che non si puo’ specificare la proprieta’ delle apparecchiature. Insomma non si puo’ dire: il computer deve contenere chips fatti soltanto da un particolare produttore”. Sempre riferendosi implicitamente alle denunce e alla procedura relativa ai processori Intel, Todd ha ricordato che si puo’ menzionare il nome produttore ma si deve aggiungere che ”sono accettabili anche prodotti con prestazioni equivalenti” (sebbene di altra marca). ”Sinceramente speriamo di essere in grado di risolvere la questione in maniera soddisfacente”, senza dover avanzare nella procedura di infrazione, ha detto fra l’altro Todd riferendosi implicitamente al meccanismo istituzionale che puo’ imporre il ritiro delle norme nazionali attraverso la minaccia di sanzioni pecuniarie. Queste procedure di infrazione, ha sottolineato il portavoce, vengono aperte ”nell’interesse dell’industria e dei contribuenti”. A margine della conferenza stampa, Todd ha sostenuto che le norme sugli appalti servono pero’ non solo a salvare denaro contribuenti ma anche ad evitare ”possibili casi di corruzione”. Una denuncia – secondo quanto si afferma in ambienti comunitari a Bruxelles – e’ stata presentata da un concorrente di Intel, il gruppo statunitense Amd. Sull’identita’ dei ricorrenti, come di consueto, la Commissione mantiene pero’ il riserbo. Nel sottolineare che ”nessuna decisione e’ stata presa”, Todd ha motivato l’invio delle lettere di messa in mora a Germania e Francia (avvenuto il 30 marzo, ha precisato) col fatto che la Commissione avrebbe ”avuto conferme di quanto era avvenuto”. Inoltre ”le autorita’ nazionali non hanno manifestato l’intenzione di modificare queste norme” come invece ha fatto la Svezia, che e’ tra i Paesi con cui la Commissione ”e’ in contatto” in seguito a denunce simili (gli altri Paesi sono Austria, Francia, Olanda, Belgio e Finlandia). Il portavoce ha precisato di non sapere di quale entita’ siano gli appalti contestati. (ANSA).
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