WORLDCOM:BANCAROTTA ALLE SPALLE,CONTINUA CONTROLLO AUTORITA’
(ANSA) – NEW YORK, 20 APR – L’uscita dalla bancarotta dopo21 mesi di purgatorio, non liberera’ Mci – la ex Worldcom – dalcontrollo delle autorita’ americane le quali continueranno atenere sotto osservazione la societa’ telefonica primaresponsabile, insieme a Enron, della recente stagione discandali che ha travolto e infangato la Corporate America. Richard Breeden il, supercommissario nominato dal Tribunalefallimentare di New York incaricato di seguire la vicendaWorldcom, continuera’ a svolgere le sue mansioni di ‘angelocustode’ apparse determinanti nella rapida risalita dell’azienda. Arrivato nell’agosto del 2002, a sole tre settimane dalfallimento piu’ ingente della storia americana – 104 miliardi didollari in asset, frutto di un rosso in bilancio stimato in 10,8miliardi di dollari – Breedan ha svolto, per quasi due anni, ilruolo di supervisore della societa’ passata, nel frattempo,nelle mani di Michael Capellas (appena uscito da Hp) e del suonuovo management dopo gli anni della dissennata gestione Ebbers. Adesso, malgrado la riemersione dalla bancarotta, l’opera diBreeden continuera’ a farsi sentire. ”La supervisione – haspiegato al Wall Street Journal, Jed Rakoff il giudice dellaCorte Distrettuale e che lo aveva nominato – andra’ avanti,probabilmente, per un paio di anni” in modo da evitarespiacevoli ricadute per la societa’ di telefonia. Per il suo ruolo di controllore – vissuto come fosse parteattiva della societa’ – Breedan ha ricevuto, sempre secondo ilWsj, una cifra intorno ai 2,3 milioni di dollari come ristoroper i suoi mesi di fatiche. Nonostante il mantenimento della supervisione da parte diBreedan, quella di oggi, e’ una giornata speciale per Mci,uscita dalle sabbie mobili in cui si era infilata in tempirelativamente brevi tanto da potere considerarel’amministrazione controllata del Capitolo 11 come il vagoricordo di un periodo sfortunato di quelli che capitano, spesso, nel mondo dell’economia e della finanza. A 21 mesi dal fallimento record vissuto nel luglio del 2002 l’azienda – risorta sotto le insegne di Mci – presentera’ una struttura decisamente diversa dal colosso che Bernard Ebbers assemblo’ a forza di acquisizioni nel corso degli anni Novanta. La nuova Worldcom, infatti, avra’ 50.000 dipendenti rispettoai 70.000 del 2002, un debito pari a 6 miliardi di dollaricontro 41 miliardi di dollari e un management interamentorinnovato. Malgrado l’utenza sia pressoche’ invariata – l’azienda e’ riuscita a mantenere i suoi 20 milioni di clienti sparsi per il Paese – il fatturato dovrebbe essere differente: i 32 miliardi di dollari in ricavi archiviato nel 2002 dovrebbero scendere (secondo stime della societa’) a 21-22 miliardi di dollari alla fine dell’anno in corso. La ex Worldcom aveva ottenuto il via libera al propriopiano di riorganizzazione lo scorso 31 ottobre – a 14 mesi dalcrollo – da parte dei magistrati newyorchesi dei suoi creditorii quali, titolari del 96,5% dei 41 miliardi di dollari didebiti dell’azienda avevano manifestato la propria approvazioneal piano che prevede la corresponsione ai creditori in possessodi titoli privilegiati di un controvalore pari a 44,5 centsper ogni dollaro nominale mentre, per quanto concerne ipossessori di diritti, la corresponsione e’ di 52 centesimi perogni dollaro di controvalore posseduto. Nello scorso autunno, infine, l’azienda si era accordata con la Sec per un rimborso da 750 milioni di dollari da destinare agli azionisti traditi. I dollari dovrebbero giungere in parte in contanti e in parte in titoli: circa un terzo della somma,infatti, sara’ composta da azioni della nuova societa’ guidata di Michael Capellas.(ANSA).
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