(ANSA) – BRUXELLES, 26 MAG – Industria e larga parte delle istituzioni europee concordano che un fattore chiave per lo sviluppo della larga banda sia la disponibilita’ dei contenuti da trasmettere sui nuovi media. E’ quanto e’ emerso a margine di un incontro svoltosi a Bruxelles. In particolare, i nuovi media necessitano dell’accesso ai contenuti per competere con le piattaforme tradizionali di distribuzione. Clausole di esclusiva o di ”hold-back” mettono i nuovi media in una posizione di svantaggio rispetto ai media tradizionali. I rappresentati dell’industria europea delle societa’ Alcatel Bt, Deutsche Telecom, Ericsson, France Telecom, Philips, Siemens, Telecom Italia e Telefonica, riferiscono fonti informate, hanno chiesto alla Commissione di riconoscere che l’accesso ai contenuti e’ essenziale per la ”seconda fase” dello sviluppo della larga banda. I comportamenti dei media tradizionali (ad esempio le clausole di esclusiva e di hold-back) devono essere attentamente valutati in base alle norme a tutela della concorrenza, in modo da non limitare il mercato della distribuzione dei contenuti sulle piattaforme a larga banda. Comunque, per la delegazione del ”Brussels Round Table” ci sono ancora delle questioni da risolvere, sia a livello politico che regolamentare per permettere all’Europa di raggiungere gli obiettivi di Lisbona. Dal punto di vista regolamentare, bisogna evitare che il nuovo quadro regolamentare si trasformi da un ”driver strategico” ad un freno agli investimenti: il rischio attuale di un’attuazione incoerente e divergente tra gli stati membri crea incertezze che scoraggiano gli investimenti. In particolare, gli approcci delle autorita’ di regolamentazione nazionali sui ”rimedi” rischiano di perpetuare l’approccio ”tradizionale e obsoleto”, sostengono le fonti industriali, volto ad ”intensificare la regolamentazione” piuttosto che a seguire lo spirito di deregolamentazione proprio del nuovo quadro.(ANSA).

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