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TV: DIGIUNO A CAVRIGLIA; MENO DIPENDENZA DEL PREVISTO

17 Maggio 2004 Commenta

(ANSA) – CAVRIGLIA (AREZZO) 17 MAG – Il primo giorno qualcuno, tra i piu’ piccoli, ha pianto; poi e’ stato scoperto il piacere di altri passatempi e ieri sera, quando allo scoccare della mezzanotte si e’ conclusa la settimana senza tv, nessuno dei 74 ragazzi di Cavriglia sottoposti all’ esperimento e’ rimasto sveglio per accendere il piccolo schermo. Si e’ quindi concluso positivamente, almeno sotto il profilo della ‘dipendenza’, secondo i ricercatori dell’ universita’ di Firenze, di quella del Minnesota, e dell’ ospedale pediatrico Meyer di Firenze, l’ esperimento di digiuno da tv che,inevitabilmente ha coinvolto anche le famiglie dei ragazzi che si sono prestati volontariamente a fare da cavie. Lo scopo era verificare, anche attraverso analisi biologiche,quanto la tv influisca sulla crescita dei bambini e sul loro ingresso prematuro nella puberta’. Sul piano scientifico il bilancio si potra’ fare solo fra qualche settimana, ma su quello sociale e psicologico tutti sarebbero disposti ad una nuova prova e tanti altri vorrebbero aderire, tanto che il sindaco di Cavriglia Enzo Brogi, ha avanzato la proposta di ripetere la ‘settimana senza tv’ almeno una volta all’ anno. ”Quando fu avanzata la proposta racconta il sindaco, che ieri ha simbolicamente rotto in piazza, fra gli applausi, un vecchio televisore – la risposta fu piuttosto tiepida mentre ora in tanti hanno rimpianto di non aver fatto questo esperimento”.Secondo i ricercatori, che ora dovranno valutare i dati raccolti, ”esistono gia’ da qualche anno studi che ipotizzano una certa correlazione tra l’anticipo della puberta’ e l’esposizione al video”. ”Finora pero’ ha spiegato Roberto Tarquini, ricercatore dell’Universita’ di Firenze – non erano mai state fatte indagini sui bambini: a noi interessa capire se il video influenza la produzione di melatonina, una molecola naturale prodotta dalla ghiandola endocrina pineale, che decresce nell’organismo con l’avanzare dell’invecchiamento”. Ma se l’aspetto scientifico e’ stata la molla per questa esperienza, i risultati sul piano delle relazioni sociali sono indubbiamente quelli che piu’ hanno incuriosito. La tv e’ una componente della famiglia della quale si puo’ fare a meno. ”E non c’e’ bisogno dice Pietro, 11 anni di parlare di sacrificio. All’inizio pensavo fosse peggio. In fondo non e’ stata dura”. ”Non c’e’ stato nemmeno il tempo per fare tutte le cose che avevo programmato” insiste Elena, 12 anni. E’ un coro di consensi, dai ragazzi e ai genitori. L’astinenza da video ha fatto riscoprire e rivalorizzare certi aspetti del vivere in famiglia e con gli amici. Sono aumentate le occasioni per stare insieme, con tornei di calcio o semplici passeggiate. Ma soprattutto sono ricomparsi i giochi in famiglia, dalla dama alle carte, dal mercante in fiera alle ”cantate” in compagnia. Da oggi i ragazzi, secondo la loro eta’ e la classe che frequentano, saranno chiamati dagli insegnanti a raccontare questa loro esperienza. L’astinenza da ”tv-subita” ha fatto diventare alcuni di loro protagonisti televisivi e in un paese come Cavriglia sono diventati ”personaggi”. Con il ritorno del telecomando libero, si spengono i riflettori. Ma resta una esperienza indimenticabile: ”rifarei tutto dall’inizio e spero di aver dato una mano alla scienza. Di certo abbiamo finalmente parlato di piu’ in famiglia”, commenta orgogliosa Elena, che con i suoi 13 anni ancora da compiere e’ la piu’ grande di tutti. (ANSA).

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