BORSA: WALL STREET DEBOLE SU TIMORI STRETTA ‘FORTE’ FED/ANSA
(ANSA) – ROMA, 8 GIU – I principali indici della Borsa Usa tornano deboli dopo i robusti guadagni di ieri, in scia alle prese di profitto e alle preoccupazioni su un rialzo dei tassi piu’ aggressivo di quello mediamente previsto (un quarto di punto) da parte della Federal Reserve nella riunione in programma il 29 e 30 giugno prossimi. Lo scenario di una stretta piu’ forte sul costo del denaro e’ stato evocato da un discorso in videoconferenza del numero uno della Federal Reserve, Alan Greenspan, nel corso della conferenza monetaria internazionale in svolgimento a Londra. Il presidente della Banca centrale Usa ha infatti precisato che la Fed fara’ ”tutto quello che e’ necessario” per tenere sotto controllo l’ inflazione, in presenza di un andamento dell’ economia che dovesse divergere rispetto alle previsioni fin qui formulate. In pratica, Greenspan ha lasciato intendere che l’ impegno verso un rialzo dei tassi graduale ripetutamente formulato nei giorni scorsi dagli esponenti del direttivo Fed e’ condizionato e puo’ essere revocato. ”Il mercato azionario non gradisce la percezione di un rialzo dei tassi d’ interesse, nonche’ l’ aumento dei prezzi energetici” – osserva Jack Ablin, responsabile investimenti di Harris Private Bank a Chicago. ”Se la Federal Reserve comincia a operare una stretta monetaria – continua Ablin – e assistiamo a un rallentamento economico, ne soffriranno le piazze azionarie”. Le dichiarazioni di Greenspan, osservano gli esperti, hanno portato piu’ incertezza sui mercati, in quanto se gli investitori si erano ormai assuefatti all’ idea di un rialzo dei tassi, erano tuttavia pronti a scommettere quasi all’ unanimita’ sui un rialzo minimo, di un quarto di punto. Guardando all’ andamento dei singoli titoli, il colosso del software Oracle sale di 10 cents, a 11,52 dollari, dopo l’ avvio di un’ indagine antitrust sull’ offerta d’ acquisto avanzata nei confronti della rivale Peoplesoft. Oracle afferma che, se la sua offerta andasse in porto, non ci sarebbero problemi di monopolio, anzi si assisterebbe a un mercato piu’ competitivo per quanto riguarda i database per software. PeopleSoft sale da parte sua di 35 cents, a 18,81 dollari. Quanto a Microsoft, che continua nella sua battaglia antitrust e ha presentato oggi un ricorso davanti al Corte di giustizia Ue contro la condanna per abuso di posizione dominante pronunciata dalla Commissione europea, sale di 5 cents a 26,48 dollari. Scende, invece, il gruppo editoriale Tribune, che possiede tra l’ altro il Chicago Tribune. Il titolo perde il 4% circa a 46,75 dollari, risultando la maglia nera dello S&P 500, dopo aver detto che le vendite pubblicitarie presso i suoi giornali sono risultate inferiori alle attese. Male anche Texas Instruments, che cede 40 cents, a 25,83 dollari, appesantita dall’ aver ridotto a 3,29 miliardi di dollari dai precedenti 3,33 miliardi il livello piu’ alto delle sue stime di vendite. Quando sono trascorse circa due ore dall’ avvio delle contrattazioni, questa la situazione degli indici: il Dow Jones segna -0,01% (10.389,74 punti), lo S&P 500 perde lo 0,19% (1.138,27) e il Nasdaq scivola dello 0,30% (2.014,51).(ANSA).
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