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E-government Ed Aziende: Un Rapporto In Crescita

24 Giugno 2004 Commenta

PORDENONE. Si svolgera’ lunedi’ 28 giugno presso la Sala Congressi dellaFiera di Pordenone, il convegno “Impresa e Pubblica Amministrazione.e-Government: strumento innovativo al servizio della azienda che compete”.Al centro del dibattito il nuovo modello di rapporto tra la PubblicaAmministrazione e l’Impresa che si rinnovano, per creare, insieme, valoreaggiunto di sistema. Nella sessione mattutina, alla presenza del Ministroper l’Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca, i Presidenti delle RegioniBasilicata e Friuli Venezia Giulia firmeranno un Protocollo d’Intesa.Nell’ambito della tavola rotonda del pomeriggio, dedicata ai “Sistemi direlazione Pubblica Amministrazione/Impresa. Nuovi modelli organizzativi,nuovi strumenti e nuove professioni”, verranno presentate alcune bestpractice di servizi integrati alle imprese, tra le iniziative die-government finanziate con il primo Avviso, in corso di realizzazione nellaRegione Autonoma Friuli Venezia Giulia.I lavori saranno moderati da Lucio Picci, Docente del corso di laurea inEconomia di Internet dell’Universita’ di Bologna. E’ previsto, tra glialtri, l’intervento di Giulio De Petra, Direttore Area Innovazione Regionied Enti Locali del CNIPA.E-Government ed aziende: un rapporto non sempre facile.Difatti da un lato abbiamo un importante piano di rilevanza nazionale checerca di utilizzare i piu’ moderni strumenti dell’innovazione tecnologicaper avvicinare il cittadino alla pubblica amministrazione e dall’altro latoabbiamo le piu’ importanti realta’ del nostro tessuto economico-sociale cheagiscono nel rispetto di quelle leggi di mercato che ispirano tuttal’attivita’ economica del nostro paese.Purtroppo non sempre e’ stato possibile raggiungere un equilibriosoddisfacente tra il piano di e-government e le aziende e vi sono statimomenti di forte crisi specialmente con l’avvento del sistema di acquisto dibeni e servizi della P.A. tramite le convenzioni Consip (e-procurement).Fortunatamente con la perdita di rilevanza di tali convenzioni e lacontestuale presa di coscienza dei Ministeri preposti sull’importanza dellepiccole e medie aziende e’ stato possibile recuperare gran parte del terrenoperduto e creare le premesse per un’importante sinergia che dovrebbecostituire il fondamento della 2ª fase dell’e-government.In effetti non pochi sono stati negli ultimi tempi gli interventigovernativi diretti a favorire lo sviluppo delle piccole e medie imprese.Si pensi in particolare al protocollo di intesa firmato dai due MinistriStanca e Marzano il 20 marzo 2003 proprio per favorire lo sviluppo el’applicazione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione(Ict) nelle imprese, a partire da quelle medie e piccole.Alla successiva emanazione da parte dei due Ministri di un bando, cheprevede finanziamenti per 62,8 milioni di euro allo scopo di sostenere lacompetitivita’ delle piccole e medie imprese italiane mediante il ricorsoall’innovazione digitale.Inoltre sempre in linea con tali politiche proprio ultimamente il Comitatodei Ministri per la Societa’ dell’Informazione ha approvato un nuovo tipo difondo a favore delle PMI che intendono adottare l’innovazione tecnologica edin particolare quella digitale per essere piu’ competitive.In particolare e’ stata costituita una sezione speciale del Fondo Centraledi Garanzia per le PMI, con una dotazione di 60 milioni di euro, destinatiad innescare investimenti tecnologici in innovazione digitale per almeno 1,5miliardi di euro, per non meno di 7 mila piccole e medie imprese.

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E-government ed aziende: un rapporto in crescita

24 Giugno 2004 Commenta

Il nuovo modello di rapporto tra la Pubblica Amministrazione e l’Impresa che si rinnovano, per creare, insieme, valore aggiunto di sistema, al centro del dibattito “Impresa e Pubblica Amministrazione. e-Government: strumento innovativo al servizio della azienda che compete” che si svolgera’ lunedi’ 28 giugno presso la Sala Congressi della Fiera di Pordenone.
Nella sessione mattutina, alla presenza del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca, i Presidenti delle Regioni Basilicata e Friuli Venezia Giulia firmeranno un Protocollo d’Intesa.
Nell’ambito della tavola rotonda del pomeriggio, dedicata ai “Sistemi di relazione Pubblica Amministrazione/Impresa. Nuovi modelli organizzativi, nuovi strumenti e nuove professioni”, verranno presentate alcune best practice di servizi integrati alle imprese, tra le iniziative di e-government finanziate con il primo Avviso, in corso di realizzazione nella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
I lavori saranno moderati da Lucio Picci, Docente del corso di laurea in Economia di Internet dell’Universita’ di Bologna. E’ previsto, tra gli altri, l’intervento di Giulio De Petra, Direttore Area Innovazione Regioni ed Enti Locali del CNIPA.
E-Government ed aziende: un rapporto non sempre facile. Difatti da un lato abbiamo un importante piano di rilevanza nazionale che cerca di utilizzare i piu’ moderni strumenti dell’innovazione tecnologica per avvicinare il cittadino alla pubblica amministrazione e dall’altro lato abbiamo le piu’ importanti realta’ del nostro tessuto economico-sociale che agiscono nel rispetto di quelle leggi di mercato che ispirano tutta l’attivita’ economica del nostro paese.
Purtroppo non sempre e’ stato possibile raggiungere un equilibrio soddisfacente tra il piano di e-government e le aziende e vi sono stati momenti di forte crisi specialmente con l’avvento del sistema di acquisto di beni e servizi della P.A. tramite le convenzioni Consip (e-procurement).
Fortunatamente con la perdita di rilevanza di tali convenzioni e la contestuale presa di coscienza dei Ministeri preposti sull’importanza delle piccole e medie aziende e’ stato possibile recuperare gran parte del terreno perduto e creare le premesse per un’importante sinergia che dovrebbe costituire il fondamento della 2ª fase dell’e-government.
In effetti non pochi sono stati negli ultimi tempi gli interventi governativi diretti a favorire lo sviluppo delle piccole e medie imprese.
Si pensi in particolare al protocollo di intesa firmato dai due Ministri Stanca e Marzano il 20 marzo 2003 proprio per favorire lo sviluppo e l’applicazione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) nelle imprese, a partire da quelle medie e piccole.
Il documento ha puntato ad armonizzare le iniziative e competenze dei due ministeri attraverso una strategia unica per sviluppare l’Ict nel sistema delle imprese, ottimizzando l’uso delle risorse disponibili.
Il protocollo prevede, tra l’altro, il comune impegno all’introduzione di incentivi per le imprese che adotteranno infrastrutture e sistemi di Ict.

Sono inoltre previste proposte ed iniziative per l’utilizzo dei fondi previsti per lo sviluppo del commercio elettronico e dell’innovazione tecnologica nelle imprese, nonche’ azioni di monitoraggio a favore di iniziative per lo sviluppo dell’e-commerce.
Nell’ambito del Protocollo sono anche previste iniziative per favorire la digitalizzazione dei distretti industriali e delle filiere, e per facilitare l’accesso delle piccole medie imprese al mercato della pubblica amministrazione per la fornitura di beni e servizi.
Successivamente ed in applicazione allo stesso protocollo di intesa i due Ministri hanno emanato un bando, che prevede finanziamenti per 62,8 milioni di euro allo scopo di sostenere la competitivita’ delle piccole e medie imprese italiane mediante il ricorso all’innovazione digitale.
Questa misura di incentivazione – la prima in Italia ad essere mirata in modo diretto al miglioramento dell’efficienza delle PMI attraverso l’applicazione all’organizzazione aziendale delle tecnologie della informazione e della comunicazione (ICT) – si e’ inserita nell’ambito del “Piano per l’Innovazione digitale nelle imprese”, lanciato dagli stessi ministri nel luglio 2003, che ha dato il via ad un insieme di interventi di natura fiscale, regolamentare, finanziaria e promozionale definiti.
Le spese ammissibili previste nel bando hanno riguardato in particolare i servizi professionali per lo studio e la realizzazione di processi aziendali innovativi finalizzati al recupero di competitivita’; i servizi professionali necessari alla realizzazione di nuove applicazioni informatiche a supporto dell’azione di reingegnerizzazione; gli acquisti sia di brevetti e licenze, sia di hardware o software; l’acquisizione di servizi di connettivita’ a larga banda.
L’innovazione e’ uno dei principali fattori della crescita economica, sia a livello microeconomico, sia a livello macroeconomico. E’ pertanto urgente e necessario superare i ritardi che l’Italia registra sotto molti aspetti.
Gia’ nel Documento di Programmazione economico-finanziaria 2003-2006, il Governo,  nei tempi e nei limiti compatibili con gli equilibri di finanza pubblica si e’ posto fra i principali obiettivi l’adozione di politiche industriali e finanziarie per la diffusione dell’ICT, con particolare riguardo alle PMI e al Sud.

Sempre in linea con tali politiche proprio ultimamente i Ministri Lucio Stanca e Antonio Marzano hanno annunciato che il Comitato dei Ministri per la Societa’ dell’Informazione ha approvato un nuovo tipo di fondo a favore delle PMI che intendono adottare l’innovazione tecnologica ed in particolare quella digitale per essere piu’ competitive.
In particolare e’ stata costituita una sezione speciale del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI, con una dotazione di 60 milioni di euro, destinati ad innescare investimenti tecnologici in innovazione digitale per almeno 1,5 miliardi di euro, per non meno di 7 mila piccole e medie imprese.
Il nuovo Fondo, interviene direttamente a favore del sistema creditizio che, di conseguenza, sara’ meglio tutelato in caso di inadempienza dell’impresa.

I due Ministri hanno chiarito che saranno ammissibili investimenti in innovazione tecnologica, organizzativa e commerciale di importo compreso tra i 20 mila e i 200 mila euro per impresa e che la garanzia sara’ cumulabile con tutte le misure di incentivazione alle PMI, nei limiti di intensita’ fissati dall’UE.
Questo, assieme alla maggior copertura (ai livelli massimi consentiti dall’UE) e alla gratuita’ del Fondo, rende tale strumento molto piu’ potente.

La novita’ di questa iniziativa, rispetto ai fondi precedenti in materia di innovazione, e’ che la garanzia rilasciata e’ di tipo sussidiario, ossia commisurata alla perdita finale della banca, una volta escusse tutte le altre garanzie, a titolo oneroso (ma gratuito al Sud) e con copertura fino al 60% del fondo (all’80% per il Sud).

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