Home » Internet & Tecnologia

Rodota’: La Tecnologia Non Puo’ Ritenersi Depositaria Dei Fini Sociali Ma Deve Misurarsi Con I Valori Della Societa’.

21 Giugno 2004 Commenta

ROMA. Nel corso del Convegno “Innovazioni tecnologiche e privacy”organizzato dal Garante per la protezione dei dati personali il 17 e 18giugno 2004 a Roma presso la sede dell’Autorita’, il prof. Rodota’ haapprofondito le tematiche piu’ scottanti inerenti al rapporto progressotecnologico e privacy soffermandosi su concetti quali la “relativizzazionedella tecnologia” che non sempre vengono presi in considerazione durante iprocessi e le politiche di sviluppo tecnologico ma che sono fondamentali aifini della tutela della persona e principalmente di un piu’ completoprogresso della societa’ civile.Non sempre la soluzione tecnologica e’ la piu’ vantaggiosa se nonopportunamente regolata ed adeguata al contesto sociale e civile in cui sisviluppa.Questo e’ stato il primo monito del prof. Rodota’ preoccupato da una”voglia” di nuove tecnologie talvolta non accompagnata da un’intelligente econsapevole applicazione delle stesse.Secondo Rodota’ nell’era attuale sono ancora troppo alti i rischi di “derivetecnologiche” che possono produrre gravi effetti distorsivi.Distorsioni nell’uso delle risorse quando, ad esempio, queste vengonoinvestite in impianti di videosorveglianza privi di vera utilita’ per lasicurezza.Distorsioni nell’organizzazione degli interventi quando, ad esempio, ci siaffida a grandi banche dati centralizzate, tecnicamente difficili dagestire, vulnerabili agli attacchi, accompagnate da affidamenti inoutsourcing spesso inadeguati, soprattutto tali da distogliere l’attenzionedalla necessita’ di raccolte e di indagini mirate.Distorsioni nella percezione e nell’analisi della realta’ quando, adesempio, le raccolte di informazioni vengono adoperate per frettolosetraduzioni di un fenomeno in termini di ordine pubblico, invece di indagarnele ragioni sociali e di avviare, quindi, politiche piu’ adeguate.Le regole di privacy divengono cosi’ anche fattore di efficienza, e sirivelano strumenti indispensabili per una analisi dei rapporti tra societa’e tecnologia.Una valutazione d'”impatto privacy” dovrebbe ormai accompagnare moltiinterventi legislativi ed organizzativi. Altrimenti, la corsa verso raccoltesempre piu’ imponenti di dati personali non produce strumenti migliori diconoscenza della realta’, ma un assordante “rumore di fondo tecnologico” chepuo’ addirittura rendere piu’ complessa l’azione pubblica.L’affidarsi cieco alle tecnologie, ritenendo che in esse risieda ormai lasoluzione di ogni problema, puo’ risolversi in una delega in bianco, con lapolitica che rischia di farsi espropriare dei suoi compiti di scelta e didecisione su gravi questioni sociali.Rodota’ ha inoltre ricordato che e’ necessaria un’estrema cautela nell’usodelle tecnologie biometriche. L’attenzione per queste nuove tecnologie nondeve essere “acritica”, ma e’ necessario tener conto che le stessepresentano fattori di rischio.In tale contesto assume quindi una grande rilevanza il principio dinecessita’ di cui all’art. 3 del Codice per la protezione dei dati personaliche secondo Rodota’ rappresenta un’autentica “sfida” ai tecnologi.

Scritto da

Commenta!

Aggiungi qui sotto il tuo commento. E' possibile iscriversi al feed rss dei commenti.

Sono permessi i seguenti tags:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>