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Sesso In Videoconferenza A Pagamento? E’ Prostituzione Per La Cassazione

9 Giugno 2004 Commenta

Roma – La Corte di Cassazione, con sentenze depositate in data di ieri(25464/04 e 25465/04 del 08/06/2004) ha ritenuto che il sesso invideoconferenza ha valore di prostituzione e rende configurabile i reati disfruttamento e favoreggiamento a carico di coloro che reclutino gliintrattenitori ed esecutori, consentano lo svolgimento, creino icollegamenti internet ovvero ne traggano profitto.
Gestire un sito webche consenta di fare sesso virtuale in videoconferenza non escludel’imputazione di sfruttamento della prostituzione, che sussiste pel solofatto che il cliente interagisca e chieda atti sessuali, a fronte dicorrispettivo, e senza un contatto fisico.

Il Tribunale di Milanoaveva invece escluso la configurabilita’ dei reati di favoreggiamento osfruttamento della prostituzione a carico degli organizzatori di un sito checonsentiva agli utenti di comunicare con delle intrattenitrici mediante uncollegamento in videoconferenza e di ottenere, a fronte di un pagamento, ilcompimento di atti sessuali.
Il Tribunale aveva ritenuto che non potevaesserci sfruttamento perche’ la nozione di prostituzione implicherebbe uncontatto fisico tra i soggetti della prestazione che, nella fattispecie inesame, non sussisteva.

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