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Nasce il mercato elettronico della Sanita’

11 Luglio 2004 Commenta

M. Iaselli – Definite le regole di gestione e di manutenzione della classificazione dei farmaci per il mercato elettronico delle Pubbliche amministrazioni. La Conferenza Stato-Regioni ha dato via libera infatti alla direttiva predisposta da Lucio Stanca, Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, di concerto con Girolamo Sirchia, Ministro della Salute, e Giulio Tremonti, Ministro dell’Economia.
In tal modo, ha spiegato il ministro Stanca, attraverso le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT) si da’ spessore nazionale e maggiore rilevanza economica ad una serie di mercati elettronici sviluppati e gestiti da Regioni ed enti locali, con uno scenario sinora contraddistinto da una pluralita’ di procedure e classificazioni dei farmaci.
L’uniformita’, invece, permettera’ la piu’ ampia partecipazione alle piattaforme di mercato elettronico da parte di fornitori e clienti, sinora costretti a confrontarsi con una molteplicita’ di codificazioni.
Non solo, ma secondo Stanca la classificazione unica a livello nazionale propiziera’ l’aggregazione della domanda di fornitura e ridurra’ le diseconomie derivanti dall’attuale frammentazione del centri di acquisto delle amministrazioni, favorendo al tempo stesso anche la trasparenza degli acquisti.
Ad esempio, in Lombardia con le procedure di centralizzazione degli acquisti si e’ ottenuto un risparmio sui farmaci generici del 13%, rispetto alla analoga spesa precedente senza razionalizzazione, e del 7% sugli altri farmaci.

La sanita’, quindi, imbocca la strada del commercio elettronico per razionalizzare la spesa per l’acquisto dei farmaci, una voce che da sola incide per quasi 14 miliardi, vale a dire il 16% degli 87 miliardi di euro del Fondo Sanitario Nazionale.
In particolar modo nella direttiva si fa un esplicito riferimento ai cd. Markeplace visti, ormai, come una valida alternativa ai tradizionali metodi di negoziazione.
Sono, difatti, in continuo aumento le aziende che utilizzano, o sono pronte ad utilizzare, tali strumenti innovativi per i propri acquisti.
Con lo sviluppo del commercio elettronico si sono diffuse, ormai, nuove modalita’ di vendita e di gestione delle relazioni fra produttori e fra produttori e consumatori.
Sono quindi entrati a far parte del linguaggio comune nuove terminologie per indicare queste innovazioni rese possibili dall’utilizzo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT).
Il termine marketplace indica un “luogo” a disposizione di fornitori e clienti nel quale mettere in relazione domanda ed offerta di beni e servizi.
Caratteristica principale dei marketplace e’ rappresentata dalla compresenza di piu’ fornitori (piu’ o meno concorrenti sulle medesime tipologie di beni e servizi) e dalla possibilita’ di creare una fitta rete di relazioni fra fornitori e potenziali clienti.
I marketplace sono principalmente dedicati allo scambio di beni e servizi in un’ottica di “business to business” rispetto alla vendita diretta di piccoli quantitativi ad un singolo cliente privato (caratteristica del commercio business to consumer).

All’interno di un marketplace e’ quindi possibile ritrovare proposte di prodotti simili e/o complementari tra loro (quali quelli necessari per una determinata filiera produttiva), consultare i cataloghi dei partecipanti, attivare forme di contrattazione innovative (quali ad esempio le aste on line), acquistare e pagare direttamente on line per arrivare sino alla vera e propria integrazione fra sistemi informativi dei partecipanti.
I marketplace possono essere classificati in base a diversi fattori, fra i quali: il cosiddetto “gestore” del marketplace (che puo’ essere un soggetto estraneo al marketplace, uno dei partecipanti, oppure anche un’autorita’ pubblica); le modalita’ con cui interagiscono i partecipanti al marketplace, siano essi fornitori o acquirenti di beni e servizi (il cosiddetto trading model); la formazione del prezzo dei beni e dei servizi: aste, contrattazione a piu’ partecipanti, offerte segrete (il pricing model); la fonte di ricavi e comunque la gestione economica del marketplace (il revenue model).
Per quanto riguarda le Pubbliche Amministrazioni (ed in base a quanto previsto nel Piano d’azione per l’e-government), i marketplace possono avere una notevole importanza nell’ambito delle iniziative legate all’e-procurement, proprio per i vantaggi che possono portare come la riduzione dei costi di beni e servizi; la maggiore velocita’ nel reperire e confrontare offerte diverse; la riduzione dei tempi necessari per la definizione degli acquisti; lo snellimento e semplificazione delle procedure di acquisto; l’aumento della trasparenza nella formazione, gestione e conclusione degli appalti.
Una delle linee di sviluppo delle sperimentazioni realizzate da Consip SpA, riguarda proprio la definizione e la realizzazione di marketplace rivolti agli acquisti delle Universita’, della Sanita’ e degli enti locali, quali esperienze pilota per poi passare ad una valutazione dei risultati e ad un’eventuale estensione del progetto ad altri settori.
Difatti, oltre al sistema delle convenzioni, che probabilmente verra’ mantenuto anche in futuro, la Consip S.p.a. sta, con i marketplace e non solo, analizzando e progettando le possibilita’ di espansione della sperimentazione dell’e-procurement per le Pubbliche Amministrazioni italiane.

Le previsioni mirano ad ottenere un aumento non solo quantitativo della sperimentazione (estensione delle convenzione a nuovi settori merceologici, incremento dei soggetti coinvolti), ma anche una maggiore disponibilita’ di modalita’ operative e di modelli di acquisto, considerato che per determinate categorie merceologiche e’ possibile con i markeplace organizzare veri e propri mercati locali in grado di rispondere in modo flessibile alle esigenze dei diversi buyer.
Ormai, si sta lentamente superando la diffidenza verso le tecnologie Internet-based, frutto degli esiti negativi derivanti dalla bolla speculativa degli anni scorsi.
Internet non e’ piu’ pericolo di altri sistemi di business, ma e’ necessario saperlo usare o affidarsi ad intermediari specializzati in grado di fornire supporto ed appoggio nella trasformazione dei processi tradizionali.

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Nasce Il Mercato Elettronico Della Sanita’

8 Luglio 2004 Commenta

ROMA – La Conferenza Stato-Regioni ha dato via libera alla direttivapredisposta da Lucio Stanca, Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, diconcerto con Girolamo Sirchia, Ministro della Salute, e Giulio Tremonti,Ministro dell’Economia, con cui vengono definite le regole di gestione e dimanutenzione della classificazione dei farmaci per il mercato elettronicodelle Pubbliche amministrazioni.

In tal modo, ha spiegato il ministroStanca, attraverso le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione(ICT) si da’ spessore nazionale e maggiore rilevanza economica ad una seriedi mercati elettronici sviluppati e gestiti da Regioni ed enti locali, conuno scenario sinora contraddistinto da una pluralita’ di procedure eclassificazioni dei farmaci.

L’uniformita’, invece, permettera’ lapiu’ ampia partecipazione alle piattaforme di mercato elettronico da partedi fornitori e clienti, sinora costretti a confrontarsi con unamolteplicita’ di codificazioni.

Non solo, ma secondo Stanca laclassificazione unica a livello nazionale propiziera’ l’aggregazione delladomanda di fornitura e ridurra’ le diseconomie derivanti dall’attualeframmentazione del centri di acquisto delle amministrazioni, favorendo altempo stesso anche la trasparenza degli acquisti.

Ad esempio, inLombardia con le procedure di centralizzazione degli acquisti si e’ ottenutoun risparmio sui farmaci generici del 13%, rispetto alla analoga spesaprecedente senza razionalizzazione, e del 7% sugli altri farmaci.

Lasanita’, quindi, imbocca la strada del commercio elettronico perrazionalizzare la spesa per l’acquisto dei farmaci, una voce che da solaincide per quasi 14 miliardi, vale a dire il 16% degli 87 miliardi di eurodel Fondo Sanitario Nazionale.

In particolar modo nella direttiva sifa un esplicito riferimento ai cd. Markeplace visti, ormai, come una validaalternativa ai tradizionali metodi di negoziazione.

Sono, difatti, incontinuo aumento le aziende che utilizzano, o sono pronte ad utilizzare,tali strumenti innovativi per i propri acquisti.

Con lo sviluppo delcommercio elettronico si sono diffuse, ormai, nuove modalita’ di vendita edi gestione delle relazioni fra produttori e fra produttori econsumatori.

Sono quindi entrati a far parte del linguaggio comunenuove terminologie per indicare queste innovazioni rese possibilidall’utilizzo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione(ICT).

Il termine marketplace indica un “luogo” a disposizione difornitori e clienti nel quale mettere in relazione domanda ed offerta dibeni e servizi.

Caratteristica principale dei marketplace e’rappresentata dalla compresenza di piu’ fornitori (piu’ o meno concorrentisulle medesime tipologie di beni e servizi) e dalla possibilita’ di creareuna fitta rete di relazioni fra fornitori e potenziali clienti.

Imarketplace sono principalmente dedicati allo scambio di beni e servizi inun’ottica di “business to business” rispetto alla vendita diretta di piccoliquantitativi ad un singolo cliente privato (caratteristica del commerciobusiness to consumer).

All’interno di un marketplace e’ quindipossibile ritrovare proposte di prodotti simili e/o complementari tra loro(quali quelli necessari per una determinata filiera produttiva), consultarei cataloghi dei partecipanti, attivare forme di contrattazione innovative(quali ad esempio le aste on line), acquistare e pagare direttamente on lineper arrivare sino alla vera e propria integrazione fra sistemi informatividei partecipanti.

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