SIDNEY. L’Australia e’ un po’ piu’ vicina agli Usa in termini dilegislazione sulla proprieta’ intellettuale. Secondo alcuni, troppo vicina.Di sicuro, il recente accordo di libero commercio siglato dai due Paesi -che ha rimosso tariffe su molte merci, influenzando le vendite di manufatti,medicine, film e programmi tv – ha creato alcune preoccupazioni ai tecnofiliaustraliani, che si sentono sul collo il fiato del DMCA, la legge Usa cheprotegge severamente i diritti Ip (Intellectual property).Cosi’, mentre infuria la battaglia parlamentare al Senato australiano sullaratifica dell’accordo, si fa sempre piu’ concreta la necessita’, per Sidney,di incorporare ampi pezzi del DMCA, oltre che di riconoscere i brevettiamericani sui software.In pratica, avvertono informatici e sostenitori dell’open source, lalegislazione australiana sul copyright verrebbe spazzata via da quella, benpiu’ dura, dei cugini di Washington.

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