Un accordo per l’e-government in Iraq
Il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, ha firmato a Roma, con il Ministro della Scienza e della Tecnologia iracheno, Rashad Mandan Omar, un Memorandum of Understanding che prevede la cooperazione tra i due Paesi per la realizzazione di iniziative per la Pubblica Amministrazione irachena nel campo dell’e-Government, cioe’ la “pubblica amministrazione elettronica”, che anche l’Onu considera un elemento indispensabile per la realizzazione della “Good governance”, ossia il buon governo.
L’e-Government e’ uno strumento fondamentale per la costruzione di uno stato moderno perche’ garantisce trasparenza, efficienza, verificabilita’ e quindi democrazia e l’Italia e’ da tempo considerata a livello internazionale un laboratorio di e-Government.
Il memorandum, sottoscritto a Roma, facilitera’ la cooperazione fra Roma e Baghdad e prevede, per cominciare, la creazione di una Rete di Governo che mettera’ in collegamento tutte le istituzioni dell’Iraq, Paese che in questo periodo sta affrontando una delicatissima fase di ricostruzione.
E’ una nuova frontiera, un modo originale e concreto che l’Italia, forte dell’apprezzamento autorevole di organismi come le Nazioni Unite, la Banca Mondiale e la Banca Interamericana per lo Sviluppo, per citarne solo alcuni, sta portando avanti con determinazione e convincimento, nella fondata speranza che la leva dell’innovazione diventi un positivo contagio per favorire il radicamento degli elementi essenziali per la crescita della democrazia e per consentire alle persone, ai popoli, alle Nazioni di essere davvero protagonisti attivi della propria crescita sociale, economica e culturale.
L’obiettivo e’ quello di aiutare i Paesi in via di sviluppo o con economie in transizione ad individuare e realizzare concrete applicazioni di e-Government.
Una iniziativa quindi che si propone non solo di trasferire risorse e tecnologie ai Paesi beneficiari, ma soprattutto di creare con essi (con il supporto dei principali Organismi Internazionali attivi nella materia e sulla base di criteri di trasparenza, concretezza e condivisione) una partnership realmente operativa.
Come ha sostenuto lo stesso Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca l’Italia gia’ da tempo “esporta” questo nuovo modo di governare attraverso i programmi di cooperazione allo sviluppo.
Il memorandum, sottoscritto a Roma durante una conferenza stampa congiunta dei due Ministri prevede, inoltre, che un esperto nominato dal Governo italiano, non appena la situazione sara’ maggiormente stabilizzata, si rechera’ in Iraq per avviare i primi passi operativi per la realizzazione del progetto.
L’accordo, inoltre, prevede che una volta ripristinate o costruite nuove infrastrutture di telecomunicazione, l’Italia contribuira’ a realizzare altri progetti di e-Government, a partire da quello relativo alla digitalizzazione della contabilita’ per arrivare all’anagrafe telematica.
Con questa iniziativa l’Italia contribuisce concretamente alla ricostruzione del nostro Paese, dilaniato da un regime distruttivo, ha detto il Ministro della Scienza e della Tecnologia iracheno, sottolineando che in questo modo si spera di aprire un nuovo capitolo nei rapporti fra Iraq ed Italia.
Anche il Ministro iracheno ha ricordato che lo sviluppo e il successo dell’iniziativa italiana dipenderanno dall’efficienza di tutte le infrastrutture del Paese, non solo quelle di telecomunicazione, a partire dalla rete elettrica non sempre efficiente.
Il progetto di Rete di Governo sara’ realizzato non solo con il contributo progettuale tecnologico ma anche finanziario del Governo italiano.
Il Ministro Stanca ha sottolineato che l’Italia non affrontera’ da sola questo sforzo, poiche’ per ogni dollaro investito nell’iniziativa, la Banca Mondiale ne investira’ un altro: quindi i fondi a disposizione saranno raddoppiati.
Per la “posa in opera” della G-net a Baghdad, l’investimento italiano richiesto si aggira su alcune decine di milioni di euro.
Si ricorda che l’Italia e’ stata anche il primo Paese europeo ad aderire al Thematic Trust Fund dell’UNDP, specifico per le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione, e attingera’ le risorse tra quelle della Cooperazione per lo Sviluppo, del Ministero degli Affari Esteri, con specifico riferimento all’iniziativa Italiana di e-Government per lo Sviluppo, lanciata dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alla Conferenza internazionale sull’e-Government di Palermo.
Difatti l’iniziativa del Governo Italiano a favore dell’Iraq si pone in linea di stretta continuita’ con l’impegno che lo stesso Governo ha assunto verso i partner G8 e la comunita’ internazionale di fornire un contributo efficace ed originale alla conoscenza, attuazione e realizzazione dell’e-Government anche in quei paesi che non hanno ancora sfruttato questo importante strumento per colmare i divari sociali ed economici, o che lo hanno fatto solo in parte.
Come e’ noto il Presidente del Consiglio ha affidato la pianificazione e l’esecuzione della “Iniziativa italiana eGovernment per lo sviluppo” al Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca.
La “Iniziativa Italiana eGovernment per lo Sviluppo” si pone quindi come componente operativa, concreta ed orientata ai progetti in un ampio quadro di “consenso” globale sul ruolo fondamentale della good governance e dell’esercizio di questa tramite le ICT nei processi di sviluppo e crescita sostenibili.
Il ruolo della good governance e dell’uso delle ICT per lo sviluppo non solo e’ stato chiaramente individuato dalla DOT Force, ma e’ stato anche sancito da importanti atti, documenti e consessi internazionali, quali la Millenium Assembly delle Nazioni Unite, lo Human Development Report dell’UNDP (2001), il Monterrey Consensus della Conferenza delle Nazioni Unite “Financing for Development” (marzo 2002), il Development Report 2002 della World Bank (Capitolo 5), e piu’ recentemente durante il Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile di Johannesburg (settembre 2002).
L’obiettivo dell’iniziativa non e’ quello di produrre studi o documentazioni cartacee ma di contribuire fattivamente alla realizzazione di progetti specifici, congiuntamente identificati con i Paesi beneficiari e coerenti con il framework dell’eModel per dare un apporto complessivo all’informatizzazione delle amministrazioni pubbliche e delle loro funzioni.
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