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e-learning nella P.A., prospettive e sviluppi

20 Settembre 2004 Commenta

La diffusione dell’e-learning nella pubblica amministrazione costituisce uno dei dieci punti del programma di governo del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, che si pone l’obiettivo di erogare il 50% della formazione pubblica con questa modalita’ entro la fine della legislatura.

Nell’ultimo quinquennio, le P.A.  hanno rapidamente sviluppato un forte interesse verso applicazioni delle nuove tecnologie alla formazione che consentono di accelerare e ottimizzare la diffusione delle informazioni e della conoscenza, abbattendo i vincoli di tempo e spazio della formazione tradizionale.
Allo scopo di favorire lo sviluppo dell’e-learning e’ stato costituito un gruppo di lavoro cui hanno partecipato specialisti del CNIPA, del Dipartimento della Funzione Pubblica, del mondo universitario e di associazioni di fornitori di piattaforme e di contenuti.
Il gruppo ha predisposto una bozza di Direttiva, delle Linee guida per i progetti formativi in modalita’ e-learning nella P.A. e un Vademecum di approfondimento.
L’Unione Europea sta incoraggiando molto questa nuova forma d’apprendimento e gia’ il 24 maggio del 2000 veniva adottata dalla Commissione europea l’iniziativa e-learning che presentava i principi, gli obiettivi e le linee d’azione di e-learning, definiti come “l’utilizzo delle nuove tecnologie multimediali e di Internet per migliorare la qualita’ dell’apprendimento agevolando l’accesso a risorse e servizi nonche’ gli scambi e la collaborazione a distanza”. Tale iniziativa venne accolta con favore dai Ministri dell’Istruzione e dal Consiglio europeo di Feira del giugno 2000.
Successivamente il 28 marzo 2001 si e’ avuta la Comunicazione della Commissione al Consiglio ed al Parlamento europeo in merito al Piano d’azione e-learning relativo al periodo 2001-2004. Il Piano ha presentato le modalita’ e gli strumenti per realizzare l’iniziativa e-learning definendo una serie di interventi coesivi per ciascuna delle linee d’azione previste (infrastrutture, formazione, servizi e contenuti, collaborazione). Inoltre ha avuto il preciso obiettivo di mobilitare i soggetti attivi nel campo dell’istruzione e della formazione nonche’ i protagonisti in ambito sociale, industriale ed economico per fare dell’apprendimento permanente il motore di una societa’ solidale e armoniosa in un’economia competitiva.

Il 13 luglio 2001 il Consiglio dell’Unione Europea in una specifica Risoluzione ha invitato gli Stati membri a perseverare negli sforzi concernenti l’effettiva integrazione delle nuove tecnologie nei sistemi di istruzione e formazione nonche’ a sfruttare pienamente le potenzialita’ di Internet, degli ambienti multimediali e di apprendimento virtuale per migliori e piu’ rapide realizzazioni di educazione permanente come principio educativo di base e per offrire a tutti possibilita’ di accesso all’istruzione ed alla formazione.
Nella stessa Risoluzione il Consiglio Europeo ha invitato la Commissione a prestare particolare attenzione, nell’attuazione del piano d’azione e-learning, ai lavori connessi con le priorita’ centrali in merito agli obiettivi futuri e concreti dei sistemi di istruzione e formazione e principalmente a continuare a sostenere i portali europei esistenti ed a incoraggiare lo sviluppo di altri portali, come Elearningeuropa.info, per agevolare l’accesso al contenuto educativo e promuovere la collaborazione e lo scambio di esperienze nel settore dell’e-learning e dello sviluppo pedagogico.

In ultimo il 19/12/2002 e’ intervenuta la proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio recante l’adozione di un programma pluriennale (2004-2006) per l’effettiva integrazione delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (TIC) nei sistemi di istruzione e formazione in Europa.
Con tale decisione si mira ad istituire il programma e-learning per il miglioramento della qualita’ e dell’accessibilita’ dei sistemi europei di istruzione e formazione attraverso un uso efficace delle TIC. I campi di intervento del programma sono la lotta contro il divario digitale, i campus virtuali europei, il gemellaggio elettronico delle scuole europee e le azioni trasversali dirette a promuovere l’e-learning in Europa.

Anche altre iniziative europee, come l’e-Europe action plan 2005 hanno inserito l’e-learning tra le proprie azioni prioritarie, ritenendo che esso rappresenti una risposta efficace alle esigenze di aggiornamento della forza lavoro in Europa.
Le azioni, inizialmente mirate al potenziamento delle infrastrutture e delle attrezzature, si vanno sempre piu’ orientando verso gli aspetti pedagogici e di contenuto, l’assicurazione della qualita’ e gli standard, la formazione dei formatori, il cambiamento organizzativo, la trasformazione dei processi di educazione e formazione, la formazione e l’aggiornamento dei lavoratori del settore pubblico: a questo proposito sono promossi scambi ed azioni congiunte tra il settore pubblico e il settore privato.
In Italia, a livello istituzionale, sono stati attuati interventi in linea con quanto e’ accaduto in Europa.
Una delle tappe fondamentali, in questo senso, e’ stata l’emanazione, nel dicembre 2001 della Direttiva sulla formazione e la valorizzazione del personale delle pubbliche amministrazioni, a firma del Ministro per la Funzione Pubblica, di concerto con il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie.

Proprio per rispondere alla necessita’ che l’e-learning si inserisca correttamente nelle strategie di sviluppo delle amministrazioni, tale Direttiva (con le successive integrazioni e modifiche introdotte con la legge n. 3/2000) demanda al Dipartimento della funzione pubblica la programmazione dell’attivita’ formativa pubblica, da realizzarsi attraverso progetti gestionali specifici, secondo linee progettuali che investono tutto il processo formativo, dalla fase di analisi dei bisogni agli strumenti valutativi dell’azione formativa, alle nuove metodologie e tecnologie.
Indirizzi e linee guida, in tale ambito, sono forniti alle amministrazioni, di concerto con il Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie.
Sei mesi dopo la pubblicazione della direttiva, nelle “Linee guida del Governo per lo sviluppo della Societa’ dell’Informazione” del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie (giugno 2002), la formazione erogata via e-learning diventa uno dei dieci obiettivi del Piano di Governo.

Nella Parte III al capitolo 10.3, si sottolinea: “L’utilizzo dell’e-learning richiede una maggiore conoscenza non solo delle nuove opportunita’ legate alle metodologie didattiche, ai media e alle modalita’ di interazione ma anche una visione della formazione di tono piu’ strategico, nella quale si uniscono le esigenze di aggiornamento dei singoli destinatari a quelle di natura organizzativa. E’ fondamentale definire, di concerto con il Dipartimento della funzione pubblica, standard di e-learning per la pubblica amministrazione che ne assicurino adeguati livelli di servizio e riutilizzo dei contenuti e allineamento agli standard europei”.
Per dar seguito alla direttiva del dicembre 2001 e alle Linee guida del Governo per lo sviluppo della Societa’ dell’Informazione, sono state avviate due linee di lavoro:
la prima linea di lavoro, rivolta alle universita’, ha avuto per obiettivo la definizione di criteri e procedure di accreditamento dei corsi di studio universitari a distanza. Questa attivita’ si e’ concretizzata con l’emanazione del decreto 17 aprile 2003 “Criteri e procedure per l’accreditamento dei corsi di studio a distanza delle universita’ statali e non statali e delle istituzioni universitarie abilitate a rilasciare titoli accademici di cui all’art. 3 del decreto 3 novembre 1999, n. 50” a firma del Ministro dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca e del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie.

In tale decreto sono individuate anche le specifiche tecniche per l’adozione di un’architettura di sistema in grado di gestire e rendere accessibili all’utente i corsi di studio a distanza.
La seconda linea di lavoro, rivolta alle pubbliche amministrazioni, ha per obiettivo l’emanazione di una direttiva in materia di e-learning per le pubbliche amministrazioni, definita dal Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie di concerto con il Ministro per la funzione pubblica.
Come detto in precedenza al fine di predisporre la direttiva il gruppo di lavoro ha realizzato delle linee guida il cui obiettivo e’ quello di promuovere in tutte le pubbliche amministrazioni un corretto impiego delle nuove metodologie e tecnologie per la formazione dei propri dipendenti, in sintonia con il percorso individuato dalla direttiva del 13 dicembre 2001.
La direttiva ha sottolineato l’esigenza che i piani formativi nascano nell’ambito organizzativo al quale sono destinati ed ha anche evidenziato che detti piani, a loro volta, hanno un impatto sull’organizzazione del lavoro. 
Questa considerazione e’, a maggiore ragione, vera e fondata per quanto concerne i progetti formativi in modalita’ e-learning.

Negli Enti pubblici molto spesso questa tipologia di progetti viene avviata e gestita dall’Area preposta alla formazione, che – anche in relazione all’evoluzione legislativa e tecnologica che sta coinvolgendo la Pubblica Amministrazione nel suo complesso – si tende, ora, a dotare in maniera sempre piu’ consistente di autonomia gestionale, tecnico/operativa e finanziaria.
In buona sostanza, l’attivita’ svolta nel campo della formazione genera interventi innovativi che, a loro volta, poi, producono ulteriori elementi di innovazione. 

Secondo quanto indicato dalle linee guida la fase di progettazione della formazione in e-learning richiede, invece, il coinvolgimento attivo di tutti gli Uffici interessati e cioe’ degli Uffici che si occupano della formazione – che devono affrontare problematiche nuove e utilizzare nuove metodologie e tecnologie – e degli Uffici dei responsabili dei sistemi informativi.
L’aggiornamento dei dipendenti degli Uffici addetti alla formazione e la loro collaborazione con gli Uffici competenti in materia di sistemi informativi sono presupposti indispensabili per il successo del progetto formativo.

Altro aspetto delicato dell’e-learning e’ rappresentato dai problemi organizzativi connessi alla fase di erogazione nonostante le diffuse considerazioni ottimistiche sulla flessibilita’ dell’e-learning. Infatti, la modalita’ e-learning permette di erogare servizi di formazione senza che il dipendente debba allontanarsi dal proprio luogo di lavoro e senza che vengano imposti vincoli temporali; essa, pero’, richiede comunque una ridistribuzione dei carichi di lavoro nel periodo di formazione, in modo da prevedere un congruo numero di ore settimanali da dedicare alle attivita’ didattiche programmate, nonche’ la predisposizione di apposite stazioni di lavoro o di piccoli laboratori locali, destinati alla fruizione dei materiali didattici ed allo svolgimento delle attivita’ collaborative In molti casi, inoltre, il dipendente avra’ bisogno di acquisire familiarita’ con uno strumento che non usa abitualmente e il percorso formativo dovra’ quindi iniziare con l’alfabetizzazione informatica.
Bisogna inoltre sottolineare che un sistema di e-learning puo’ essere di svariate dimensioni: la sua portata e’ un elemento importante ai fini della progettazione dell’intervento formativo da effettuare, che, nell’ambito della P.A., dovrebbe comunque tenere conto del profilo dei destinatari, degli obiettivi da raggiungere, della tipologia dei contenuti e del contesto nel quale viene realizzato.
Il procedimento di formazione di questo tipo va studiato analizzandone preliminarmente le dimensioni e deve poi essere progettato non solo in funzione del materiale che a tal fine si rende necessario apprestare, ma anche in vista della realizzazione di servizi che siano poi effettivamente utili per l’utente e della creazione di strumenti – riferiti ad uno specifico ambiente di apprendimento o ad una delle piattaforme disponibili in commercio – adeguati a sostenere un processo interattivo e collaborativo tra i vari attori.

Ormai l’e-learning e’ diventato sinonimo di una concezione nella quale l’apprendimento attraverso le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni e’ parte integrante dei sistemi di istruzione e formazione. In tale scenario la capacita’ di utilizzare le nuove tecnologie diventa una nuova forma di alfabetismo denominata “alfabetismo digitale”.
Gli stessi piani d’azione e-Europe 2002 e e-Europe 2005 adottati dai Consigli di Stoccolma e di Barcellona fanno dell’e-learning una priorita’ assoluta e fissano obiettivi ambiziosi per quanto riguarda l’infrastruttura, l’attrezzatura e la formazione di base che tale integrazione presuppone.

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