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Inghilterra: Crisi Dell’E-Government

25 Ottobre 2004 Commenta

LONDRA. I cittadini inglesi sono poco coinvolti dalla rivoluzione digitaleche caratterizza i nostri tempi, almeno secondo i dati emersi dal rapporto”Enabling a digitally United Kingdom”, presentato lo scorso 12 ottobre dalDigital Inclusion Panel, un gruppo di lavoro istituito nel febbraio del 2004dall’Office of e-Envoy, struttura che fa capo al Primo ministro britannico eche si occupa dell’attuazione del programma di e-government.Compito del DIP monitorare per conto del Governo inglese quale e quanto siail livello di diffusione e utilizzo delle tecnologie dell’informazione edella comunicazione tra la popolazione britannica e suggerire gli opportuniorientamenti istituzionali.Il risultato piu’ evidente nel rapporto e’ che il 48% degli adulti, ovvero26 milioni di cittadini, non beneficiano delle opportunita’ offerte daglistrumenti della Societa’ dell’Informazione, che in altri termini significache una buona parte della popolazione non e’ coinvolta da quella culturadigitale e dell’innovazione che il Governo si sforza di sostenere epromuovere con iniziative continue, con il 70% dei servizi pubblicidisponibili on line, con il portale Directgov lanciato recentemente chepermette a tutti i cittadini l’accesso unificato ad ogni tipo diinformazione proveniente dai diversi uffici della pubblica amministrazione,con gli oltre 6000 Uk On line Centres, con un impegno congiunto tra pubblicoe privato che continua a dare risultati.C’e’ da sottolineare, oltre a tutto, che di quei 26 milioni una piccolafetta e’ costituita dagli strati sociali piu’ avanti con l’eta’ edeconomicamente piu’ deboli.Il concetto di inclusione digitale, idea base da cui parte il rapporto, nonha, o non soltanto, a che fare con la disponibilita’ di computer, conInternet o comunque con la tecnologia, quanto piuttosto con una disposizionea fare un uso di questi strumenti con la consapevolezza che in questo modosi puo’ migliorare la qualita’ di vita, sviluppare competenze eprofessionalita’, veicolare formazione e istruzione, promuovere benessereeconomico, contribuire al rafforzamento della competitivita’ nazionale.

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