Vecchio WI-FI, Sempre Nuovo; In Arrivo Nuove Estensioni Degli Standard E Nuovi Utilizzi
MILANO – Non fa piu’ notizia, e’ scontato, lo sanno installare anche iprincipianti (relativamente), insomma perche’ occuparsene? Tante altretecnologie wireless sono piu’ “sexy” e nuove, perche’ parlare ancora diWi-Fi dopo tre anni dal boom? Perche’, caro lettore scettico e annoiato, ilWi-Fi, e lo standard che lo sottende, IEEE 802.11, sonol’Ethernet delwireless, e come Ethernet e’ cresciuta da una rete su cavo coassiale da 10Mbit al secondo a un tecnologia da 1 Gbit al secondo su doppino telefonico,lo stesso sta avvenendo con Wi-Fi, con la differenza che Ethernet haimpiegato 15 anni per fare il suo percorso, e lo standard wireless ci stamettendo un terzo del tempo.
Per chiarire le idee, la definizioneWi-Fi cmprende ora tre profili che garantiscono l’interoperabilita’ sullabase di tre standard 802.11, indicati in ordine di apparizione come “a”, “b”e “g”. Il primo garantisce 54 Mbit/secondo su una trentina di metri diraggio, il secondo 11 Mbit su un centinaio di metri di raggio e il terzounisce la velocita’ del primo con il raggio del secondo. Gli sviluppi incorso partono da qui e vanno in due direzioni: sfruttare meglio lecaratteristiche dell’esistente e migliorare le caratteristiche dibase.
La prima innovazione, si legge in una nota, che ormai e’ cosafatta e sta iniziando ad apparire nei prodotti, va sotto il nome di QoS(Quality of Service), che sembra una cosa tecnica esoterica, ma in realta’ e’ semplicemente la chiave per portare su Wi-Fi applicazioni come la voce eil trasporti di flussi audio e video ad alta qualita’. Lo standard IEEEinteressato e’ l’802.11e, che sara’ definitivamente approvato entro finedicembre, ma che e’ ormai abbastanza stabile da potere essere adottato loscorso settembre dalla Wi-Fi Alliance (il consorzio industriale che sioccupa di certificare l’interoperabilita’ dei prodotti basati sullo standard802.11) nelle proprie specifiche WMM (Wi-Fi for MultiMedia). L’802.11edefinisce una serie di modi per etichettare alcuni flussi di traffico intransito su una rete wireless come prioritari. L’utilizzo principale, comegia’ accennato, e’ per garantire che alcuni flussi dipendenti dal tempo diarrivo all’apparecchiatura di destinazione lo facciano nel piu’ breve tempopossibile e soprattutto con prestazioni prevedibili e costanti. Usando WMM,che e’ compatibile con tutti e tre i “gusti” del Wi-Fi, la realizzazione peresempio di apparecchiature di elettronica di consumo senza cavi percollegare amplificatori e diffusori diventa semplice (nei prodotti oggi sulmercato le tecnologie sono proprietarie di ogni singolo costruttore) esoprattutto viene garantita l’interoperabilita’ tra diversi costruttori. Ladisponibilita’ dello standard per QoS rende anche piu’ semplice il VoIP(Voice over IP) su reti Wi-Fi.
Sempre per il capitolo estensioni astandard esistenti, prosegue la nota, l’IEEE ha iniziato a lavorare da circaun anno sulla proposta 802.11s per un metodo standard di realizzare reti agriglia o magliate (mesh) usando le tecnologie wireless 802.11. Le retimagliate sono reti non gerarchiche senza distinzione tra server e client, incui la rete viene creata dalle singole apparecchiature/nodi che comunicanotra di loro e si passano i dati sino a raggiungere il nodo di destinazione.L’IEEE, sulla base delle diverse tecnologie gia’ in circolazioneappartenenti a singoli fornitori (il piu’ noto e’ Nortel) L’approvazionedello standard e’ ancora piuttosto in la’ nel tempo, ma la disponibilita’ inprospettiva di uno standard non fa che rafforzare l’impressione di moltianalisti che le reti magliate abbiano un grande futuro e, soprattutto, chele tecnologie Wi-Fi ricopriranno un ruolo fondamentale anche in questosegmento.
Uno standard completamente nuovo, quindi aggiuntivorispetto al trio “abg”, sara’ invece l’802.11n, che mira a definire retiwireless ad alta velocita’. Esattamente a che velocita’ pero’ e’ ancora unaquestione aperta. Lo scorso settembre il comitato dell’IEEE incaricato haricevuto una sessantina di proposte sul futuro standard “n”. I metodi perandare piu’ forte sono diversi. Una che sembra essere particolarmenteingegnoso e’ quella di usare diversi canali paralleli con due o piu’antenne sia sulla trasmittente che sulla ricevente. Il sistema vienedefinito come MIMO (Multiple In Multiple Out). Oggi alcuni produttori hannoprodotti IEEE 802.11 a 108 Mbit/secondo grazie proprio a uno schema a duecanali paralleli ma non esiste interoperabilita’ tra le diverserealizzazioni, tanto e’ vero che la Wi-Fi Alliance ha dovuto intervenireminacciando la revoca del “bollino” di certificazione alle aziende chepromuovessero i loro prodotti veloci definendoli come “Pre-standard”. Alcuneaziende, come per esempio Agere, mirano molto in alto ed affermano chegrazie ad un uso estremo delle tecniche MIMO e lavorando alla massimafrequenza possibile per l’802.11 (5,4 GHz) sarebbero in grado di raggiungerei 500 Mbit/secondo. La proposta sarebbe compatibile verso gli standardattuali essendo modulare, ossia aggiungendo canali si salirebbe nelleprestazioni e il singolo blocco di costruzione equivarrebbe allo standardattuale. E’ presto per dire come andra’ a finire. Per ora si prevede che laversione dell’802.n per velocita’ di 108 Mbit sara’ disponibile non primadel 2006, anche se non c’e’ ancora unanimita’ tra le aziende. I dueschieramenti principali fanno capo rispettivamente ad Atheros e ad Airgo e,senza contare le proposte alla Agere, prima di procedere sara’ necessario unqualche tipo di compromesso sulla tecnologia.
Pochi se lo ricordano,si legge nella nota diffusa, ma originariamente doveva essere il “vero”standard per le reti wireless,54 Mbit/secondo nella bande dei 5 GHz, ma poioscurato prima dal molto piu’ economico (all’epoca) “b” e ormai anche dall’equivalente in prestazioni “g”, operante alle stesse frequenze, nella banda2,4 GHz del “b”. Ora pero’ i prodotti 802.11a stanno ritornando alla grandegrazie a due caratteristiche: il fatto di operare sopra i 5 GHz, doveesistono poche fonti di interferenza ambientali, e il fatto di consentireuna “densita'” di nodi piu’ alta, perche’ sfrutta una porzione piu’ ampiadello spettro (455 MHz contro soli 84 MHz per “b” e “g”), con un sistema dimodulazione delle onde radio diverso e infine con un raggio minore. Ilmercato 802.11a sta quindi vivendo, prima negli Stati Uniti ma anche inPaesi come il Regno Unito, una rinascita in due settori molto diversi: leaziende e il mercato domestico indirizzato al multimediale. Nelle aziendecon reti 802.11a e’ possibile realizzare infrastrutture con molti nodi inpoco spazio e soprattutto multiapplicazione, per esempio dati e voce con ilVoIP su Wi-Fi. Nel mercato domestico, l’802.11a offre vantaggi considerevoliper il collegamento wireless di elettronica di consumo (a 5 GHz non ci sonoforni a microonde che possono rovinare il flusso video dell’ultimoDVD).
Insomma, conclude la nota, sempre piu’ il Wi-Fi si stadimostrando uno standard molto flessibile ed estensibile, forse anche piu’di Ethernet sul cavo. Se ne parlera’ per la prima volta in Italia, ancheattraverso l’intervento di Andrea Vocale, della Wi-Fi Alliance che terra’ ilkeynote speech nella sessione plenaria del WLAN Business Forum di Wireless(www.wirelessforum.it), il 24 novembre presso il Centro Congressi CrownePlaze Milan-Linate di San Donato.
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