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Pirateria: Arresti A Napoli Per Indagine Partita Un Anno Fa Da Terni

1 Dicembre 2004 Commenta

NAPOLI – Sono undici le ordinanze di custodia cautelare emesse nell’ambitodi un’inchiesta contro la contraffazione di cd e dvd eseguite dal Nucleoprovinciale di polizia tributaria di Napoli in esecuzione di 14provvedimenti emessi dal gip Maria Aschettino su richiesta del pm dellaProcura della Repubblica di Napoli, Antonio Clemente, che ha coordinatoun’indagine che prese il via a Terni oltre un anno fa.

Lo rende notoun comunicato diffuso da F.P.M.- Federazione contro la pirateria musicale:l’operazione -si legge nella nota- riguarda gli appartenenti ad unaorganizzazione criminale attiva all’abusiva duplicazione, vendita ericettazione di supporti audiovisivi ed operante su tutto il territorionazionale. Destinatari dei provvedimenti eseguiti dai militari della Finanzasono nativi della Campania e uno di Locri (Reggio Calabria). Il sodaliziocriminale capeggiato da personaggi napoletani, quasi tutti con precedentipenali specifici, che costituivano il nocciolo duro dell’organizzazione,disponeva di basi logistico operative nel capoluogo campano nei quartieri diForcella e Vasto (alcuni degli indagati hanno legami con le localiorganizzazioni camorristiche) e di una cellula operativa a Terni,specializzata nella vendita al dettaglio dei prodotti contraffatti ad unavasta rete di cittadini di origine extracomunitaria che dopo l’acquistosmistavano la merce su tutto il territorio nazionale.

Le indaginicondotte nella fase iniziale della guardia di finanza di Terni e conclusesicon l’arresto di sette cittadini di origine extracomunitaria el’individuazione di altri 18 responsabili, -conclude la nota- sono state poisviluppate dal Nucleo provinciale di Napoli nel territorio campano dove sonostati individuati e arrestati i promotori del traffico illecito e tutti icomponenti dell’associazione criminale. Il procuratore della Repubblica diNapoli, Giovandomenico Lepore, non ha dubbi, commentando l’operazione:”L’attivita’ di riproduzione abusiva di supporti audiovisivi risulta essereoramai una delle fonti di reddito principale per la criminalita’ organizzatacampana”.

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