Accessibilità : un bollino tira l’altro
Come vengono usati attualmente i ‘bollini’ sull’accessibilita’ e quali nuovi strumenti di validazione offre la neonata legge Stanca: i bollini che tappezzano attualmente una buona porzione dei siti Web rappresentano per gli addetti ai lavori una forma popolare per dichiarare differenti livelli di qualita’ del sito Web esposto con particolare riguardo agli aspetti dell’accessibilita’.
L’utenza finale scorgendo in un sito Web uno o piu’ bollini ha la percezione di trovarsi di fornte ad un sito di qualita’ o comunque ‘in qualche maniera’ certificato. In passato andava di gran moda fregiarsi del bollino rilasciato dal popolare ‘vigile dell’accessibilita” Bobby conosciuto in tutto il mondo come il sistema di validazione automatica piu’ efficace (un tempo…); attualmente vanno maggiormente in voga i bollini del W3Consortium che certificano la correttezza formale del codice ipertestuale che costituisce l’architettura della pagina Web. Ma per le specifiche esigenze di rispetto dei citeri di accessibilita’ il W3Consortium ha previsto tre livelli di verifiche di requisiti superati i quali si ottiene la possibilita’ di usufruire di un bollino con una due o tre A a seconda del numero e qualita’ di requisiti di accessibilita’ che risultano superati.
Quello che molti non sanno e’ che, a differenza del codice per cui la validazione e’ completamente automatica, per i requisiti di accessibilita’ i validatori messi a disposizione semplificano una serie di controlli con operazioni automatiche ma non possono in alcun modo abilitare automaticamente un sito al rispetto dei parametri internazionali sull’accessibilita’.
La procedura quindi di assegnazione di bollini attestanti l’accessibilita’ secondo la lista di controllo per le Linee guida per l’accessibilita’ ai contenuti del Web sviluppate dal W3Consortium rimane a tutt’oggi una procedura di *autocertificazione* che i webmaster – con l’aiuto di validatori automatici che analizzano una minima parte dei requisiti richiesti – decidono o meno di autoassegnarsi.
Succede cosi’ che moltissimi siti Web (in particolare per quanto riguarda il dominio .it) hanno la pessima abitudine di assegnarsi uno o piu’ bollini sull’accessibilita’ senza peraltro averne le caratteristiche per poterne usufruire contando sull’ignoranza dell’utenza finale che non ha ne’ tempo ne’ capacita’ per valutare le reali caratteristiche di accessibilita’ del sito di turno che ostenta questa sorta di medaglie quasi che fosse un generale in pensione ma che in realta’ non ha combattuto neanche una qualsivoglia piccola battaglia…
Cosi’, malgrado che questo piccolo scandalo al sole provochi l’ira di esperti ed utenti finali piu’ smaliziati riempendo forum e gruppi di discussione specializzati con ‘denunce’ di enti locali ma anche portali di rilevo nazionale che espongono bollini senza averne i reali requisiti, questo atteggiamento continua a rimanere una brutta abitutidne di molti webmaster sia in Italia ma anche all’estero potendo contare non solo sui bollini sopracitati ma su una offerta variegata di bollini realizzati per certificare la normativa 509 americana ad esempio, oppure test positivi di validazione basati sull’analisi di software apposito come A-prompt oppure di servizi online ad hoc come quello di Usable.net.
Ma un utente che non e’ un addetto ai lavori puo’ facilmente riconoscere un sito accessibile indipendentemente dai bollini esposti ? Un sistema abbastanza semplice – che non e’ un’analisi esaustiva ma un test significativo per capire se il portale e’ stato realizzato con un occhio di riguardo ai temi dell’accessibilita’ – consiste nel testare la pagina Web ingrandendo i caratteri e riducendo la risoluzione dello schermo: se il sito risulta ancora leggibile e’ probabile che sia rispettoso non solo delle esigenze degli ipovedenti come il suddetto test cerca di stabilire ma che sia anche realizzato con sensibilita’ anche per altre ‘categorie’ (brutta parola…) di diversamente abili.
Con la neonata legge Stanca sull’accessibilita’ la situazione non sembra poter migliorare piu’ di tanto…
Il moderato meccanismo di controllo della normativa italiana sull’accessibilita’ Web – prevede meramente la nullita’ dei contratti stabiliti per servizi Web che non prevedano i requisiti di accessibilita’ – ed il bollino previsto dalla normativa e’ un – mi si lasci dire – ‘brutto’ logo che ‘raffigura un personal computer di colore terra di Siena unito a tre figure umane stilizzate rispettivamente, da sinistra, di colore celeste, azzurro e amaranto le quali fuoriescono dallo schermo a braccia levate; il diverso livello di qualita’ raggiunto dal servizio e’ indicato da uno a tre asterischi riportati nella parte del logo raffigurante la tastiera del personal computer’; per i siti della Pubblica Amministrazione e di pubblico interesse l’assegnazione del logo e’ stabilito dalla legge nuovamente come una procedura di autocertificazione mentre i soggetti privati sono sottoposti all’esame di un ‘validatore’ facente parte di un elenco speciale istituito dal Cnipa.
Soprattutto per il ‘settore pubblico’ rimarra’ quindi un problema di coscienza individuale e/o di assunzione politica di responsabilita’ il volersi dichiarare o meno accessibili mentre rimane all’opinione pubblica la possibilita’ di saperne di piu’ su questo argomento per poter valutare secondo il proprio senso critico e le proprie conoscenze il livello di qualita’ del sito che stanno esplorando.
Enrico Bisenzi
http://www.infoaccessibile.com
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