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Frattini: La Tutela Della Privacy Non Costituisce Un Ostacolo Alla Cooperazione

4 Gennaio 2005 Commenta

BRUXELLES. Intervenendo per la prima volta a Bruxelles in una riunionecongiunta delle autorita’ di controllo comuni (Schengen, Europol, Sistemainformativo doganale, Eurojust), il vicepresidente della Commissione europeae Commissario per il settore giustizia, liberta’ e sicurezza, FrancoFrattini ha riconosciuto l’esigenza di ripensare l’approccio alla protezionedei dati nell’ambito delle attivita’ di cooperazione giudiziaria e dipolizia, e di lavorare congiuntamente alle autorita’ di protezione datieuropee in vista dell’effettiva armonizzazione della disciplina di questosettore.
Come risulta dalla newsletter del Garante per la protezionedei dati personali n. 238 del 20 – 26 dicembre 2004, lo scorso 21 dicembresi e’ tenuto un significativo incontro a Bruxelles, che non ha precedenti,fra le autorita’ di controllo comuni previste dalle convenzioni istitutivedel sistema informativo Schengen, di Europol e del Sistema informativodoganale, nonche’ dalla decisione del Consiglio UE che ha creato Eurojust;l’incontro ha offerto l’occasione per uno scambio di vedute con ilneo-commissario Ue.
Nel suo intervento, Frattini e’ partito dallaconstatazione dei mutamenti che hanno investito le attivita’ di cooperazionegiudiziaria e di polizia nell’ultimo decennio – anche alla luce dei piu’recenti sviluppi internazionali – e delle priorita’ fissate dal Consiglio diTampere rispetto alla creazione di “un’area di liberta’, sicurezza egiustizia” per tutti i cittadini europei. Tutto cio’ deve avvenire, haricordato Frattini, rispettando il diritto alla protezione dei datipersonali, che ha trovato il riconoscimento piu’ alto nel Trattato chestabilisce una Costituzione per l’Europa.
A giudizio di Frattini e’necessario da un lato potenziare gli scambi di informazioni per consentirealle autorita’ giudiziarie e di polizia di cooperare efficacemente al finedi contrastare e prevenire la criminalita’; dall’altro, occorre riconoscereche la tutela della privacy non costituisce un ostacolo alla cooperazione,bensi’ un valore aggiunto che rappresenta al contempo la premessa e laconseguenza della realizzazione di un vero spazio di “liberta’, sicurezza egiustizia”.
Molte delle difficolta’ lamentate (ad esempio, per quantoriguarda il funzionamento di Europol) non dipendono affatto dai vincoliimposti dal rispetto della protezione dei dati, ma da problemi dicoordinamento nazionale e di definizione degli elementi costitutivi deisingoli reati. Inoltre, la disciplina delle attivita’ di cooperazionegiudiziaria e di polizia e’ disorganica, risente talvolta dell’urgenza delmomento, e non ha potuto beneficiare appieno dell’impulso unificatore che hacaratterizzato, ad esempio, la definizione della direttiva Ue in materia diprotezione dei dati (che e’ nata nel contesto delle attivita’ del cosiddetto”Primo pilastro”, ossia con l’obiettivo di favorire la libera circolazionedelle persone, delle merci, dei capitali e dei servizi).

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