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Ricerca Eurobarometer: Europa Ancora Indietro Nell’Uso Dell’ICT

8 Febbraio 2005 Commenta

BRUXELLES. Sono stati resi noti in questi giorni i dati di una nuova ricercaEurobarometer relativa alle considerazioni e alle aspettative dei cittadinieuropei sugli obiettivi e i risultati dell’Agenda di Lisbona, a cinque annidalla sua definizione.
Rispetto alla situazione economica europea,partendo dal presupposto che la strategia di Lisbona prevede un rinnovamentoglobale del soggetto Europa tale da farle raggiungere l’economia basta sullaconoscenza piu’ competitiva nello scenario internazionale entro la data del2010, circa il 49% degli intervistati ha manifestato una considerazionepositiva e il 55% di essi ha affermato un certo ottimismo nelle prospettivefuture di sviluppo e crescita.
Anche se solo il 38% e’ fiducioso delfatto che l’Europa riuscira’ a raggiungere il traguardo di Lisbona neicinque anni che mancano alla scadenza.
La maggior parte si e’ dettapronta ad affrontare nuove sfide che pongano su basi concrete lapossibilita’ di una crescita competitiva europea, che la veda al passo conle performance di Stati Uniti e Giappone. Per questo pero’ e’ necessariostabilire o confermare delle priorita’ che per il 63% degli intervistati sitraducono in maggiori investimenti nella ricerca, nell’innovazione,nell’istruzione e nella formazione professionale.I cittadini dell’Unione, difatti, sostengono che l’Europa sia un passoindietro ad altri Paesi, come ad esempio gli Stati Uniti, in quanto a pienoutilizzo delle potenzialita’ offerte dalle nuove tecnologiedell’informazione e della comunicazione, ad attenzione riservata alletematiche fondamentali della ricerca scientifica e alla definizione dipolitiche mirate nel settore dell’occupazione e della formazione.
Cio’che preoccupa sensibilmente gli europei e’ la situazione lavorativa esociale, tre su quattro hanno infatti lamentato condizioni negative esfavorevoli per quanto riguarda l’occupazione, la possibilita’ di trovarenuovi canali d’impiego, l’accesso a percorsi di formazione especializzazione delle competenze professionali e il sistema delle pensioni.
Secondo gli intervistati a dare una risposta a questi problemi deveessere preferibilmente l’intervento a livello nazionale, lasciandoall’iniziativa comunitaria la risoluzione di altre questioni come laprotezione ambientale, lo sviluppo della ricerca e dell’innovazione, ilsostegno alla crescita economica.

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