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Garante Privacy: E’ Gratuito L’Accesso Ai Propri Dati Personali

10 Marzo 2005 Commenta

ROMA. E’ gratuito l’accesso ai propri dati personali detenuti da societa’pubbliche o private. Un modesto contributo spese e’ invece dovuto nel casoin cui se ne chieda la trascrizione su particolari supporti o le ricerchediano esito negativo. Il contributo richiesto non puo’ comunque superare icosti effettivamente sostenuti per la ricerca e gli importi massimistabiliti dal Garante.
Con un provvedimento a carattere generale(Gazzetta ufficiale n. 55 dell’8 marzo 2005), l’Autorita’ ha individuato -in attuazione del Codice in materia di protezione dei dati personali -criteri e contributi spese, eventualmente dovuti, in caso di esercizio deidiritti di accesso.
Gli importi sono stati determinati tenendo conto diuna serie di fattori: la normativa comunitaria ed internazionale, lanecessita’ di non rendere oneroso l’esercizio del diritto di accesso, icontributi gia’ previsti dalla legge (D.P.R. n. 501/1998) prima dell’entratain vigore del Codice in materia di protezione dei dati personali.
Comerisulta dalla newsletter del Garante n. 245 del 14 – 20 febbraio 2005, ilCodice riconosce, infatti, ad ognuno, il diritto di chiedere gratuitamente,a societa’ pubbliche o private, e di avere conferma dell’esistenza di propridati personali, ottenere la loro comunicazione in modo comprensibile,conoscerne l’origine, sapere come e perche’ sono raccolti e utilizzati. Malo stesso Codice, nell’intento di circoscrivere il numero delle istanzeimmotivate che possono finire per gravare sull’attivita’ di un’amministrazione o di una azienda privata, prevede la possibilita’ dichiedere un contributo spese, demandandone la determinazione al Garante.
Chi si rivolge a enti pubblici e privati, impegnandoli in ricerche,spesso laboriose, che non portano a nulla, perche’ i suoi dati non risultanoessere stati mai trattati, dovra’ versare un contributo spese fino ad unmassimo di dieci euro, importo sostanzialmente corrispondente a quello aquello gia’ previsto dalla precedente normativa (£ 20.000).
Ilcontributo non puo’ essere chiesto quando i dati, cancellati o non piu’reperibili, risultano comunque trattati in precedenza. Si scende a due euroe mezzo se le ricerche sono effettuate in modo elettronico e la risposta,negativa, e’ fornita oralmente.
Il contributo e’ invece di venti euronel caso in cui la risposta sia positiva (si confermi, quindi, di detenere idati), ma l’interessato chieda che siano riportati su supporti particolaricome audiovisivi, lastre, nastri, di maggior costo rispetto agli ordinarifloppy disk o Cd rom.

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