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Wireless : Voice-Over-IP, Dove Sta La Vera Rivoluzione

8 Aprile 2005 Commenta

MILANO – Le vere rivoluzioni sono quelle che partono in sordina, e poi ungiorno fai mente locale e tutto e’ cambiato. Per le tecnologie e leapplicazioni Voice-over-IP un processo rivoluzionario di questo tipo e’iniziato. Il prossimo VoIP Forum di Wireless (21 aprile, Centro CongrassiCrowne-Plaza, San Donato Milanese, www.wirelessforum.it) fara’ il punto suun mercato che si trova a un punto di svolta dopo alcuni anni disperimentazioni e di utilizzo per lo piu’ “amatoriale” o nell’ambito disituazioni aziendali e molto specifiche. Segno ne sono i fatti nuovi che sistanno accumulando.

Primo fatto: alcuni fornitori di connettivita’digitale ormai forniscono alle aziende utenti sistemi telefonici basati sutecnologia VoIP; secondo fatto, il fenomeno Skype e’ ormai diffusissimo, nonsolo a livello residenziale ma in situazioni aziendali come reti diprofessionisti disperse sul territorio e piccole e medie aziende integratein supply chain semipermanenti; terzo, il VoIP si sta trasformando daprodotto a servizio, come nel caso della chiavetta USB con trafficoprepagato che permette di effettuare sia chiamate gratuite via Internet chechiamate a telefoni tradizionali tramite gateway; quarto, diversi Paesi,anche europei, stanno creando prefissi telefonici dedicati alla telefoniaIP, per l’Inghilterra per esempio vale lo 056.

Tutto questo, e altroancora, viene normrra per esempio vale lo 056.

Tutto questo, e altro almente visto come potenziale di riduzione dei costi nellechiamate voce, debutto di nuovi attori in concorrenza con i carriertradizionali, occasioni per questi ultimi per uscire dalla suicida lotta alribasso sui prezzi di una tecnologia matura come la telefonia fissa”classica”. Ma la vera rivoluzione sottesa al VoIP e’ di altra natura,tecnologica a livello alto, quasi filosofica. SI tratta del passaggiodefinitivo, con l’arrivo della prima, archetipica, applicazione delle retidi telecomunicazioni, la voce, all’era delle reti che si adattano in modointelligente al tipo di contenuto o di traffico che viaggia su diesse.

Non e’ affatto vero infatti che il VoIP sia far passare la vocesu una rete IP uguale a quelle su cui corre, per esempio, la postaelettronica. A differenza di altri tipi di traffico, infatti, la fonia deveessere trasmessa in modalita’ isocrona, ossia non solo in tempo reale ma inmodo che il pacchetto che contiene la prima parola arrivi prima di quelloche contiene la seconda e cosi’ via. Nelle reti telefoniche a commutazionedi circuito la cosa viene ottenuta semplicemente assegnando a ogniconversazione il proprio circuito, che puo’ degradare come qualita’ eprestazioni ma rimane rigorosamente isocrono. Le reti IP sono reti apacchetto, in cui e’ la stazione ricevente che ricostruisce il messaggiooriginario ricostruendolo sulla base del numero d’ordine dei pacchettiarrivati, indipenruendolo sulla base del numero d’ordine dei pacchetdentemente dall’ordine con cui questi arrivano. Perottenere l’isocronicita’ e’ necessario utilizzare protocolli di reteparticolari (ce ne sono diversi in uso, non ancora uno standard universale).Non solo, la stessa topologia e tecnologia della rete sono influenzate dallaprevedibile presenza di un traffico voce. Nelle reti cablate l’effetto e’minimo e puo’ anche essere trascurato, mentre sulle reti wireless, prossimaarea di espansione del VoIP, la questione e’ cruciale.

Leapplicazioni voce stanno per esempio facendo risorgere uno standard WLAN, l’802.11a, che era stato messo in ombra prima dall’802.11b, a raggio piu’lungo, e poi dall’802.11g, insieme esteso e veloce. L’802.11a ha dalla suaparte la velocita’ (54 Mbit al secondo), che permette di trasportareagevolmente traffico voce, che per via degli strati di protocolli necessarie dei codici di correzione errori previsti dal Wi-Fi puo’ arrivare adoccupare anche a 200 kbit/secondo. Soprattutto l’802.11 funziona a frequenzediverse dal Wi-Fi tradizionale e piu’ diffuso (5 GHz) e quindi consente direalizzare reti WLAN miste su cui convive traffico voce e traffico datisenza “cannibalizzazioni” di banda. Inoltre, il breve raggio d’azioneconsente installazioni particolarmente “dense”, per esempio in situazioniaziendali. Ormai gli access point Wi-Fi di nuova generazione sono in gradodi gestire contemporaneamente reti -a, -b e -g, per cui l’infrastruttgraurafisica della rete puo’ essere unica per tutti i traffici.
Ma non una retea tutti i livelli uguale per tutti i tipi di traffico; piuttosto una reteche si adatta in modo intelligente, grazie alla coesistenza di diversiprotocolli sulla stessa base IP.

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