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Contenuti Digitali: Necessaria Una Nuova Industria

6 Maggio 2005 Commenta

ROMA. Lucio Stanca, Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, presentando il “Rapporto sui contenuti digitali nell’era di Internet”, redatto dalla specifica Commissione Interministeriale, presieduta da Paolo Vigevano, che ha fotografato per la prima volta questo nuovo settore con le audizioni di tutti gli operatori interessati, ha dichiarato che l’Italia vuole superare il “paradosso dello squilibrio digitale”, a causa del quale rischia di perdere le rilevanti opportunita’ di conoscenza, di crescita e di sviluppo socio-economico create dalla nascente industria dei contenuti digitali.
“Abbiamo un mercato delle telecomunicazioni che ha la maggior incidenza sul Pil rispetto agli altri paesi e siamo secondi solo alla Gran Bretagna; grazie alla larga banda disponiamo di moderne ‘autostrade digitali’, con tassi di crescita tra i primi in Europa. Ma non abbiamo ancora sviluppato un’adeguata industria dei contenuti digitali. Tanto che questo settore da noi incide sul Pil solo per l’1,1%, contro l’1,9% della Francia, il 2,3% della Germania, il 3% della Gran Bretagna e il 3,8% degli USA”, ha proseguito Stanca.
Il Ministro ha poi spiegato che “stiamo accompagnando una vera conversione industriale, una discontinuita’ epocale, che va a toccare tutti i produttori di contenuti, i quali dovranno passare da una produzione di tipo tradizionale di editoria, cinema, tv, musica, cultura, etc., ad una digitale, in cui il contenuto originale e’ un insieme di bit e byte duplicabili in modo identico all’infinito”.
Stanca ha ricordato che “con l’avvento delle nuove tecnologie, che hanno smaterializzato la copia di un libro, film, brano musicale, opera d’arte, universalizzando i contenuti, disponibili istantaneamente da una parte all’altra del mondo grazie al Web, si e’ posto perentorio il “dilemma digitale”, ossia lo squilibrio tra la volatilita” della diffusione dei contenuti e la tutela della proprieta’ intellettuale. La prima, infatti, richiede nuovi strumenti e prospettive per la tutela del diritto d’autore, che e’ alla base dello sfruttamento economico da parte di autori ed editori “.
In quest’ottica, grazie alla Commissione Interministeriale, ha aggiunto il Ministro, “e’ stato possibile mettere assieme per la prima volta i rappresentanti di interessi apparentemente contrapposti, come quelli dei provider di internet e dei carrier telefonici, con quelli dei produttori di musica, cinema, editoria, tv, per individuare una strategia comune ed un punto condiviso non solo di partenza ma, ora, anche di lavoro. Ruolo delle istituzioni, infatti, e’ non solo quello di promuovere un fenomeno nuovo, ma anche di garantire eque condizioni di mercato assicurando equilibrio ad una pluralita’ di interessi legittimi e spesso divergenti”.

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