WASHINGTON, WA (USA). I consumatori che acquisteranno la prossima generazione di televisori saranno in grado di registrare e vedere successivamente i propri film preferiti con qualita’ digitale. Ma Hollywood non ci sta.

Per questo il Governo statunitense ha introdotto gia’ nel 2003 alcune norme che prevedevano l’introduzione in questi apparecchi di strumenti tecnologici anti-pirateria. Con queste difese tecnologiche, in sostanza, le major cinematografiche possono impedire a chi non ha pagato per vedere quel determinato film la fruizione del film stesso.
Subito insorte con proteste ad ampio raggio, le associazioni dei consumatori si sono opposte con forza a tali disposizioni. Nella causa legale che ne e’ nata, gli avvocati di queste associazioni hanno obiettato che con queste nuove regole non solo i prezzi dei televisori sarebbero cresciuti notevolmente, ma che i consumatori non avrebbero potuto fruire legittimamente dei canali televisivi. Il dubbio consiste nel fatto che questi sistemi informatici (chiamati nel gergo tecnico «flag», ovvero bandiere) non sempre riescono a bloccare solo cio’ che e’ riservato, ma possono estendersi e bloccare anche contenuti gratuitamente fruibili da parte del grande pubblico.

E’ di questi giorni la notizia che la Corte d’Appello del Distretto della Columbia ha ritenuto eccessive le norme stilate dalla Federal Communications Commission , definendole limitative in maniera sproporzionata dei diritti dei consumatori.
I produttori di televisori, comunque, hanno gia’ predisposto gli apparecchi di prossima generazione con queste «flags», poiche’ le norme della FCC avrebbero dovuto entrare in vigore il prossimo primo luglio 2005. Dunque, la pronuncia della Corte d’Appello avra’ un limitato effetto, anche se alcuni produttori possono decidere gia’ in questo momento di distribuire a breve televisori e videoregistratori sprovvisti delle restrizioni.

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