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Motori Di Ricerca E Copyright. E’ Guerra Delle Immagini

1 Agosto 2005 Commenta

BEVERLY HILLS, CA (USA). Perfect 10, una casa editrice di riviste per adulti, gestisce anche un omonimo sito web. Le foto presenti in rete vengono quotidianamente indicizzate da crawler del calibro di Google e Amazon, ma questo non piace affatto ai vertici dell’azienda che hanno citato in giudizio proprio questi due motori di ricerca.

Norm Zada, il fondatore e Chief Executive Officer di Perfect 10 e’ assolutamente sicuro che l’attivita’ di memorizzazione che svolgono i crawler sia illegittima allorquando indicizzano pagine di soggetti terzi che non hanno mai autorizzato loro alla riproduzione di alcun bit del proprio sito. Da questa semplice premessa sono nate due distinte cause giudiziarie contro Google e A9 di Amazon, che sono fra i piu’ rappresentativi motori di ricerca attuali. L’accusa e’ quella di violazione delle norme sul copyright.
Zada incalza precisando che Google, per esempio, non e’ un motore di ricerca. E’ una societa’ come le altre che cerca il profitto e non si vede perche’ debba lucrare sulla utilizzazione non autorizzata di materiale di estranei.
In questa spinosa vicenda che sta lentamente esplodendo davanti agli occhi di tutti i navigatori, si deducono alcune analogie con il caso Grokster. A questa conclusione giunge uno dei legali di Perfect 10, Russell Frackman, secondo cui, anzi, in questa fattispecie specifica, la situazione sarebbe ben piu’ grave, poiche’ i motori di ricerca memorizzano su propri server l’immenso materiale della rete, a differenza di quelle aziende che mettono a disposizione la semplice applicazione per scambiare file.
Secondo Robert Atkinson, vice presidente e direttore del Technology and New Economy Project di Washington, invece, non si puo’ fare alcun paragone col caso Grokster, poiche’ siamo di fronte a due realta’ ben distinte.
La vicenda, al di la’ del singolo caso giudiziario, punta il dito su un aspetto particolarmente controverso della struttura stessa di Internet: i motori di ricerca, dunque ci si domanda, hanno sempre agito nella legalita’ o non? Questa e’ la domanda cui ora molti titolari di diritti vogliono una risposta.

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