SAN FRANCISCO, CA (USA). Con i suoi oltre 200 milioni di account e-mail, Yahoo! vuole offrire ai propri utenti un sistema di ricerca particolarmente efficace, che possa aiutare a trovare il testo, le foto e i documenti conservati nelle sempre piu’ capienti e piene caselle di posta elettronica.

E’ stato Google a portare alla ribalta l’importanza delle funzioni di ricerca integrate negli account di posta. Con il lancio di Gmail (oggi disponibile a tutti e non piu’ solo con invito) l’azienda di Mountain View ha sorpreso concorrenti e navigatori grazie alle sue elevatissime capacita’ di archiviazione e soprattutto di ricerca interna.
Oggi che la posta elettronica sta diventando sempre di piu’ strumento lavorativo e non utilizzato quotidianamente da tutti, Yahoo! ha deciso di rispondere alla ‘guerra delle e-mail’ con una versione potenziata del proprio servizio di posta. E’ evidente, infatti, che a un incremento notevole di messaggi scambiati e a una crescita dello spazio fornito gratuitamente (oppure a bassissimo prezzo) dagli ISP corrisponde una maggiore necessita’ di portare a termine ricerche sempre piu’ precise per scovare quell’allegato o quel messaggio che non si riesce a trovare.
Il nuovo servizio verra’ messo a disposizione da Yahoo! in breve tempo a un numero limitato di utenti statunitensi che vedranno comparire un particolare avviso all’interno delle proprie pagine di posta. Il sistema sara’ tecnologicamente all’avanguardia e consentira’ agli utenti di cercare informazioni contenute nel corpo delle e-mail, negli allegati o nell’oggetto, senza dover necessariamente aprire il messaggio. Inoltre, sara’ possibile cercare addirittura poche lettere di una parola oppure particolari prefissi.
Yahoo! detiene circa il 35% del mercato della posta elettronica nel mondo, in una continua gara testa a testa con Microsoft che con i suoi 200 milioni circa di utenti Hotmail e’ sempre in prima linea per conquistare la prima posizione. In questa ‘hit parade’ degli account, Google si posiziona alla fine delle prime dieci posizioni, con quasi il 2% del mercato.

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