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Poli Tecnologici: Stanziati Da Scajola E Stanca 630 Milioni Di Euro Alle Imprese

2 Settembre 2005 Commenta

ROMA. Per favorire la nascita di poli tecnologici e per stimolare l’innovazione di processo oltre a quella di prodotto, il Ministro delle Attivita’ Produttive e il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie hanno varato due decreti, di imminente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, con una dotazione finanziaria complessiva di 630 milioni di euro, gia’ deliberati dal CIPE, che faranno da volano per investimenti per almeno 700 milioni di euro.
Per entrambi i decreti e’ particolarmente interessante l’agevolazione finanziaria: il 10 per cento dello stanziamento infatti e’ a fondo perduto; l’ 80 per cento e’ erogato con un credito agevolato (0,5 per cento) dalla Cassa Depositi e Prestiti e il restante 10 per cento e’ al tasso ordinario bancario.
Caratteristica di queste due deliberazioni e’ che per la prima volta si attua una politica industriale destinando finanziamenti su settori e su progetti individuati dal mercato stesso sulla base delle potenzialita’ di sviluppo di nuovi prodotti e di competitivita’ sui mercati nazionali ed internazionali.
Il primo decreto prevede lo stanziamento di 360 milioni di euro per promuovere la realizzazione di poli ad alto contenuto tecnologico, che presentino potenzialita’ di esportazione sui mercati internazionali e di innovazione digitale di prodotto.
Il dispositivo punta a favorire la formazione di raggruppamenti di grandi imprese e di quelle piccole e medie dell’indotto, compresi i relativi centri di ricerca, per sostenere quei settori (come l’ICT, demotica, automotive, nanotecnologie, avionica, bio-tech, etc.) contraddistinti da un’elevata innovazione di prodotto, cioe’ quelli in cui il fattore critico della innovazione e’ costituito dalla tecnologie digitali. Una delle caratteristiche dell’intervento governativo e’ la premialita’ sui programmi di ricerca internazionale.
Il secondo decreto mette a disposizione 270 milioni di euro per l’innovazione di processo per agevolare programmi di sviluppo pre-competitivo, compresi anche l’attivita’ di ricerca industriale e le attivita’ dei connessi centri di ricerca, finalizzati a promuovere piani di innovazione digitale nei processi aziendali critici, rafforzando l’aggregazione di distretti e filiere industriali.

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