Consumi: Ue spende meno in vestiti e cibo, piu’ telefonini
(ANSA)- ROMA, 8 AGO – Non piu’ beni di prima necessita’ ma viaggi, comunicazioni e benessere: cosi’ sono cambiati i consumi geli europei dal ’95 al 2006. Questi i dati fotografati da un’inchiesta della Confcommercio. Profondamente cambiato il profilo del consumatore europeo che 10 anni fa destinava la maggioranza del proprio reddito ad acquisti fondamentali, come cibo e vestiario e oggi invece ‘investe’ su cellulari, vacanze, servizi ricreativi e culturali.In calo anche i consumi di alcolici e tabacchi.Non fa eccezione al trend europeo l’Italia, che ha registrato aumenti molto modesti in tutti i comparti, ad eccezione delle tlc salite del 10,9%. Un dato in linea con quello europeo (+10,7%), soprattutto grazie alle vendite di cellulari, piu’ che allo sviluppo domestico di Internet.Per quanto riguarda l’Europa, che destina il 60% del suo reddito ai consumi, uno dei motori trainanti della spesa e’ l’Irlanda, che ha registrato i maggiori incrementi di spesa per prodotti alimentari (+2,9%), abbigliamento e calzature (+10,45%), trasporti (+6,1%) e comunicazioni (+22,2%). Il merito va alla crescita del Prodotto interno lordo, la maggiore in Europa nel decennio scorso, che ha portato il Pil pro-capite a 27.113 euro, ben al di sopra della media di 19.302 euro, sotto la quale si trova l’Italia, ad un livello di 18.849 euro ancora molto distanziata da Francia e Germania.(ANSA).
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