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La sostenibilita’ interessa ai designer. E ai consumatori?

15 Novembre 2009 Commenta

MILANO: Design sostenibile, due parole che implicano almeno tre concetti, attigui ma distinti: compatibilita’ ambientale dei materiali e dei processi di produzione; utilizzo di materiale riciclato e riciclabile; basso impatto ambientale degli utilizzi previsti, per esempio bassi consumi energetici. Sicuramente ai designer la cosa interessa. Basta fare una ricerca su qualunque motore di ricerca con le parole chiave giuste e se ha ne istantaneamente la prova provata. Altrettanto interesse c’e’ da parte delle istituzioni, mondiali, europee, nazionali, regionali, provinciali, comunali…. E quelli che pagano, i consumatori? Anche qui, nessun apparente dubbio; Eurobarometer, l’oracolo brussellese, in merito decreta: il 75 per cento dei cittadini UE e’ disponibile ad acquistare prodotti sostenibili anche se costano di piu’. E allora come mai non siamo circondati da lampade eco-design, piatti di cartone riciclato, mobili fatti con i pallets usati (peraltro di fatto proibiti dalla legislazione “verde” italiana, che equipara il cippato di legno a un rifiuto speciale) ? Per rispondere in modo non retorico, ma operativo, a questa domanda, Updating organizza, per conto del Forum della NetEconomy, Design Sostenibile Milano (www.designsostenibilemilano.com), il primo evento in Italia a mettere a confronto i designer, i docenti e le scuole con gli specialisti del comportamento e della psicologia del consumatore. L’evento si terra’ il 18 dicembre prossimo a Milano, a Palazzo Turati (Via Meravigli 9/b), sede della Camera di Commercio.

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