Nasce un nuovo dispositivo anti-privacy per i cellulari
SYDNEY. Arriva dall’Australia un nuovo dispositivo denominato XRY, dalla forma circolare di una palla da hockey e dal costo di 25mila dollari, che riesce a scavare nella memoria dei telefoni cellulari fino a recuperare sms e altre informazioni transitate negli ultimi cinque anni sulla carta sim. Il dispositivo e’ stato lanciato per ovvie finalita’ investigative, ma finisce per creare inevitabilmente seri problemi di privacy. L’uso dello strumento, difatti, sarebbe del tutto illegittimo in Italia a causa della sua estrema invasivita’ che renderebbe la riservatezza un mero optional. Resta da vedere come reagira’ il mercato a questa novita’ considerato che non pochi sono i dispositivi elettronici in commercio ai limiti della legalita’ E’ la solita contrapposizione tra privacy e nuove tecnologie che va risolta col buon senso nell’ambito di una considerazione globale dei benefici socio-economici che scaturiscono dall’innovazione tecnologica.
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