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Google ha ragione su Viacom

24 Giugno 2010 Commenta

A distanza di oltre tre anni dalla denuncia di Viacom per violazione delle norme sul copyright contro YouTube (di proprietà di Google), arriva la sentenza.

NEW YORK, NY (USA). Era il 2007 quando Viacom presentava al giudice Louis Stanton del Southern District di New York le accuse contro YouTube.
Secondo Viacom, infatti, YouTube (di proprietà di Google) aveva deliberatamente portato avanti un servizio di video on line, pur sapendo che vi fossero numerosissimi materiali di provenienza illecita. Secondo la parte attrice, YouTube è stato intenzionalmente costruito sulle infrazioni alla legge sul copyright, attività che è ampiamente provata dalle comunicazioni interne a YouTube, secondo cui loro avrebbero approfittato di questa situazione di illiceità per avere una maggiore audience.
Google si difendeva portando in campo le norme di cui alla Sezione 512(c) del Dmca (Digital Millennium Copyright Act), dove si dice (sinteticamente) che se un fornitore di servizi viene interpellato sulla illiceità dei materiali ivi caricati, non ne è responsabile se si attiva immediatamente per la loro rimozione (c.d. safe harbor).
Il giudice Louis Stanton dà ragione alla difesa di Google, facendo un lungo excursus sulla applicabilità di tale limitazione di responsabilità per YouTube, chiarendo esplicitamente che non si applicano in questo caso le tesi di cui alla sentenza Grokster, poiché YouTube si è resa disponibile senza tentennamenti alla cancellazione di tutto il materiale che Viacom aveva segnalato come pirata.
[Gerardo Antonio Cavaliere, StudioCelentano.it, riproduzione riservata]

Scritto da Redazione StudioCelentano.it

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