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Addio, Steve

6 Ottobre 2011 Commenta

E’ morto Steve Jobs, duramente provato negli anni da un brutto male.

CUPERTINO, CA (USA). Steve Jobs ha dovuto cedere all’ineluttabile destino.
E’ morto ieri all’età di 56 anni, avvolgendo di un velo di tristezza l’euforia dell’evento mediatico tenutosi soltanto un giorno prima. Quasi a compimento estremo di un progetto studiato a tavolino, infatti, Jobs se n’è andato dopo aver contribuito (dietro le quinte) al lancio del nuovo modello di iPhone, il 4S.
Addio, dunque, a un uomo che ha avvicinano milioni di persone a un uso personale della tecnologia informatica. L’estremo saluto viene accompagnato da parole di ringraziamento, che la stessa Apple scrive su un epitaffio digitale in prima pagina, che recita: Apple ha perso un genio creativo e visionario e il mondo ha perso un formidabile essere umano.
Con la straordinaria precisione che lo ha sempre contraddistinto, Jobs aveva dato le dimissioni da Ceo dell’azienda lo scorso 25 agosto, congedandosi ormai dalla vita aziendale come un vero manager. La vita, poi, lo ha trattenuto soltanto pochi altri giorni; ma quanta sofferenza avrà patito a non essere salito su quel palco l’altro ieri…

E pensare che lo davano per morto già nell’estate del 2008! La rivista Bloomberg, infatti, ne ha pubblicato la biografia, per errore, considerandolo morto.
Fondò la Apple nel 1976 insieme a Steve Wozniak, partendo dal “famoso” garage di casa sua a Los Altos, in California, terra che anni dopo sarebbe stata ribattezzata Silicon Valley.
Già all’età di 25 anni, Jobs era milionario, solo dopo nemmeno quattro anni dal lancio della Apple. Ah, il nome fu scelto per il particolare interesse che Jobs aveva nei confronti della Apple Records, l’etichetta discografica dei Beatles; questa somiglianza ha fatto nascere una disputa legale durata anni fra Apple e la Apple Records. Il primo grande successo per Jobs fu l’Apple II, seguito dal MacIntosh e, poi, dal Mac nel 1984, di cui oggi abbiamo la versione corrente, cioè iMac (che unisce computer e monitor in un unico case).
Poi si sono succeduti altri straordinari prodotti, che hanno consacrato il successo del marchio della Mela come quello di uno status symbol: iPod, iPhone e, infine, iPad.
Tutti prodotti fuori del comune, assolutamente innovativi, per i quali Jobs ha puntato tutto, rischiando continuamente, pur rendendosi conto a volte di andare contro-corrente (avreste mai tolto un lettore Dvd da un portatile?).
Steve Jobs, vegetariano, non è stato immune da gravi problemi di salute. Nel 2004 venne curato da una rara forma di tumore al pancreas, mentre nel 2009 si sottopose a un trapianto di fegato.
Eppure nel 2010 la sua presenza era talmente forte nelle menti degli appassionati di tecnologia e dei grandi strateghi finanziari, che il Financial Times lo ha eletto uomo dell’anno, sottolineando le sue doti formidabili di manager, che hanno saputo risollevare dall’orlo del fallimento un’azienda con una piccola, ma fedelissima, fetta di mercato.
A gennaio 2011, ha lasciato il timone dell’azienda a Tim Cook per prendere un periodo di congedo per malattia. Il passaggio definitivo, come ricordato, è avvenuto lo scorso 25 agosto, quando si è dimesso da Ceo di Apple, lasciando il posto a Cook.
Da quando Jobs ha le redini di Apple, anche in Borsa il titolo ne ha guadagnato, passando dal valore di pochi dollari a oltre 400.
Strano per un visionario, ma l’astuzia finanziaria di Jobs lo ha fatto sempre riflettere per dare al mercato notizie non belle (congedi per malattie o dimissioni) puntualmente a borse chiuse.
E’ passato alla storia per essere il manager di una grande azienda meno pagato al mondo. Il suo compenso è stato di un solo dollaro all’anno. Sì, non c’è alcun errore; il compenso di un dollaro all’anno era stato scelto da Jobs in persona, come un mero simbolo della sua passione per l’azienda (di cui, però, ha avuto un imprecisato numero di azioni).
[Gerardo Antonio Cavaliere, StudioCelentano.it, riproduzione riservata]

Scritto da Redazione StudioCelentano.it

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