Sistema europeo di risoluzione delle controversie on line
Con la posizione del Parlamento europeo del 12 marzo scorso si è dato il via al Regolamento europeo relativo alla risoluzione delle controversie on line dei consumatori.
FOGGIA. Un nuovo strumento per i consumatori alle prese con le controversie derivanti da prestazioni di beni e/o servizi on line.
Il 12 marzo scorso, infatti, il Parlamento europeo ha dato il via al Regolamento europeo relativo alla risoluzione delle controversie on line dei consumatori. Questo Regolamento fa parte di un progetto più esteso per offrire ai consumatori maggiori tutele.
Infatti, oltre al Regolamento, è stato varato contestualmente anche la nuova direttiva sulle Adr (Alternative Dispute Resolutions).
Tornando al Regolamento, esso si occupa delle situazioni di contrasto rivenienti da prestazioni di beni e/o servizi effettuati on line e che presentano la caratteristica di essere operazioni transfrontaliere. Cioè operazioni in cui il consumatore ordina beni e/o servizi dal suo Stato di residenza verso un soggetto prestatore di quei beni e/o servizi stabilito in un altro Stato membro.
Pur essendo escluse, dunque, alcune casistiche di transazioni, il Regolamento riveste particolare importanza, poiché, da un lato, offre ai consumatori una piattaforma informatica facile da utilizzare e in grado di risolvere al più presto le controversie, mentre, dall’altro, dà implicitamente fiducia per rilanciare il commercio elettronico, infondendovi una maggiore sensazione di tutela e continuo monitoraggio.
In cosa si sostanzia questo sistema europeo di Online Dispute Resolution?
Si tratta di un sito web, cui si possono rivolgere i consumatori, in grado di inviare le segnalazioni di anomalie contrattuali fra consumatori e professionisti prestatori di beni e/o servizi. Le richieste di risoluzione delle problematiche vengono smistate alle (già esistenti) strutture di Adr nazionali, al fine di raggiungere una riappacificazione fra le parti in conflitto.
Dopo che il consumatore ha compilato un modulo (sempre in formato elettronico) in cui evidenzia le proprie rimostranze su una transazione on line, la piattaforma telematica invia una notifica di tale problematica al professionista, che ha dieci giorni per accettare o non la procedura proposta dal consumatore.
Qualora non vi dovesse essere adesione al reclamo del consumatore, quest’ultimo verrà guidato dagli assistenti della piattaforma, che gli consiglieranno presso quale struttura di Adr possa continuare la risoluzione della controversia. Tale organismo avrà ulteriori novanta giorni per tentare di risolvere la controversia.
Scritto da Gerardo Antonio Cavaliere
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