Tra pro e contro: 10 anni con Facebook
Sono passati ben 10 anni dal momento dell’esordio del social network in blu.
In tutto questo tempo sono cambiate tante cose. Va riconosciuto che l’intuizione del fondatore Mark Zuckerberg si è rivelata vincente. A soli 29 anni Mark si conferma come uno degli under 30 più ricchi del pianeta con un capitale guadagnato che si aggira intorno ai 24 miliardi di dollari.
E’ una realtà innegabile che Facebook abbia influito in modo importante sulle abitudine di milioni di persone in tutto il mondo. Ha fatto da precursore a decine di altri social che sono nati nella speranza di emulare il suo successo. Facebook ha subìto in questi anni molte modifiche, sia dal punto di vista del layout grafico che anche nella tipologia di utenti. In un primo momento a determinare il successo di Facebook furono i più giovani colpiti dalla novità del momento. Nell’ultimo periodo invece, è evidente che la tendenza si è invertita, con un aumento considerevole nel numero degli iscritti over 56. Analizzando i dati di Facebook Italia si nota che questi sono passati da circa 12.000 a oltre 2 milioni.
L’argomento social network ha da sempre diviso l’opinione pubblica, ponendo da una parte i sostenitori del sistema di chat istantanea e dall’altra i tradizionalisti che ritengono i contatti virtuali come un mezzo per allontanare le persone le une dalle altre e dalla vita reale.
Negli aspetti positivi è da menzionare la possibilità di mantenere contatti con persone lontane o che magari si erano perse di viste, ma è pur vero che questo troppo spesso accade a discapito di chi forse ci sta vicino.
L’evidenza ha dimostrato che in questi 10 anni Facebook ha davvero cambiato la nostra vita e le nostre abitudini. Ci ha permesso di ritrovare vecchi amici, insegnanti e compagni di scuola. E’ anche vero d’altra parte che ci ha messi nella condizione di sentire troppo spesso notizie di cyberbullismo, stalking e adescamenti di minori.
Che sia questo il prezzo da pagare per una società sempre più proiettata verso il mondo virtuale?
Scritto da Michele Bellotti
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