A quanto rivela Der Spiegel, il noto settimanale tedesco, l’NSA avrebbe conservato centinaia di dossier relativi a intercettazioni riguardanti capi di stato, fra cui figura anche Angela Merkel. Intanto la Germania si prepara a scendere in campo contro il datagate.

BERLINO – Ormai è un dato di fatto, l’agenzia statunitense per la sicurezza (NSA), è in possesso di moltissime informazioni private. A fare le spese di questo spionaggio sono stati anche i capi di stato di decine di Paesi, allo stato attuale i dossier privati riguardano almeno 122 di loro. Questo almeno quanto riferito da Der Spiegel. Fra le intercettazioni celebri risultano anche quelle alla cancelliera tedesca Angela Merkel, che grazie a questa fuga di notizia si conferma come uno dei principali obiettivi dello spionaggio americano. L’NSA sarebbe in possesso di 300 report che la riguardano. Tra gli altri leader interessati vengono menzionati il presidente siriano Bashar al Assad e l’ex premier ucraino Yulia Tymoshenko. Altri Paesi ad aver visto violata la privacy dei propri capi di stato sono: Perù, Guatemala, Somalia, Bielorussia e Colombia. Nel frattempo la Germania si prepara a correre ai ripari, e in questo stesso mese saranno i parlamentari tedeschi a passare al contrattacco, dando il via libera ad un programma di indagine atto a monitorare il sistema di sorveglianza dell’agenzia statunitense per la sicurezza e altri servizi di sicurezza stranieri. Al momento i procuratori federali tedeschi stanno valutando l’ipotesi di avviare un’indagine personale sull’attività dell’NSA. 

Pare proprio che il grande “scandalo datagate” creato dalle informazioni rivelate l’anno scorso da Edward Snowden, l’ex consulente americano, continuerà a creare scalpore.

Scritto da Michele Bellotti