La decisione storica presa da un tribunale federale statunitense ha inferto un grosso colpo alla NSA: “Ha agito illegalmente”.

La vicenda che sta interessando la National Security Agency (NSA), venuta alla ribalta dopo lo scandalo portato alla luce da Snowden  e che ha preso il nome di Datagate, sembra essere giunta ad un punto di svolta.

Una corte d’appello federale americana ha fatto un’interessante constatazione in merito alla NSA, che essendo priva dell’autorizzazione data dal Patriot Act (legge federale USA che autorizza le società di sicurezza governativa ad applicare sistemi di spionaggio intensi per sventare possibili attacchi terroristici) è a tutti gli effetti un’agenzia che ha agito in modo illegale.

Questa sentenza storica, infligge un duro colpo alla National Security Agency e alle sue politiche di spionaggio aggressivo, fornendo un importante precedente a cui potranno fare riferimento tutti i tribunali minori quando si troveranno ad affrontare casi simili sulla NSA. La NSA nella sua linea difensiva ha cercato di giustificare la raccolta indiscriminata di dati sensibili e la violazione della privacy, facendo riferimento alla Section 215 del Patriot Act.

L’applicazione di questo comma sarebbe stata però una forzatura, spingendosi oltre a quello che era l’effettivo pensiero espresso nel testo. Per tale motivo la corte ha respinto la difesa, ritenendo la giustificazione infondata.

Nel frattempo sulla vicenda si è espresso anche Edward Snowden che ha accolto con grande entusiasmo la notizia della condanna.

Scritto da Michele Bellotti