Francia e privacy: aziende ICT nel mirino
In Francia un parlamentare propone di multare le aziende ICT che si rifiutano di sbloccare dispositivi cifrati per ordine del Governo
La notizia dello scontro tra Apple e il governo USA ha fatto il giro del mondo. un’ingiunzione obbligherebbe la società di Cupertino a sviluppare software in grado di eliminare il sistema di sicurezza di iPhone 5C, e nello specifico di un modello di proprietà del cecchino di San Bernardino.
Lo scontro si sta svolgendo in tribunale, e l’attuale fase coinvolge i vari testimoni portati dalla parti in causa. Apple ha anche provveduto a presentare ricorso al Congresso.
L’argomento è delicato e di grande interesse e mentre tutti gli occhi sono puntati su quanto sta accadendo negli USA, in altre parti del mondo inizia a parlarsi di episodi simili.
Ad esempio in Francia si sta seriamente valutando la possibilità di multare aziende ICT qualora si rifiutassero di collaborare con una eventuale disposizione giudiziaria che preveda la richiesta di completo accesso ai dati di un dispositivo. Le aziende ICT sarebbero così costrette a fornire gli strumenti per superare la cifratura dei dispositivi da loro stessi prodotti. Un parlamentare francese ha inoltre presentato un emendamento secondo cui in caso di deliberato rifiuto di collaborazione con le autorità le aziende ICT potranno essere multate fino ad un massimo di un milione di euro.
La questione era già stata trattata nel mese di gennaio, ma bocciata al parlamento di Parigi. Una soluzione in tal senso risulta quanto mai necessaria dato che in tempi recenti i poliziotti francesi non sono riusciti a decriptare almeno otto iPhone appartenuti a soggetti legati al terrorismo.
L’esito della battaglia di Apple stabilirà un importante precedente e fornirà la base per la gestione di situazioni analoghe in tutto il mondo.
Scritto da Michele Bellotti
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