Morto l’inventore delle email
E’ morto Ray Tomlinson, il programmatore universalmente riconosciuto come l’inventore delle email.
Week end di lutto per il mondo informatico. Si è spento un programmatore che ha contribuito a creare la Rete come la conosciamo oggi. Nello specifico, Ray Tomlinson è venuto a mancare sabato 5 marzo probabilmente per un attacco cardiaco all’età di 74 anni. Ai non addetti ai lavori questo nome dirà molto poco, ma Tomlinson era un programmatore statunitense considerato l’inventore delle email.
Uno strumento ancora oggi, nell’era del social e dell’instant messaging, di fondamentale importanza per milioni di persone in tutto il mondo. Per uso personale o professionale le email fanno ormai parte del nostro quotidiano.
La storia della prima email risale al 1971 quando Ray Tomlinson collaborò con la Bolt, Beranek and Newman (BBN) per la realizzazione di un sistema operativo chiamato TENX. Fu proprio in quella occasione che nacque nel programmatore l’idea di realizzare il programma chiamato CPYNET utile per trasferire dati sfruttando la rete ARPANET, una tecnologia che possiamo considerare come l’antenata del moderno Internet.
Senza scendere in aspetti troppo tecnici che risulterebbero incomprensibili alla maggioranza, realizzando una modifica ad uno dei software utilizzati, Ray Tomlinson ha reso possibile l’invio di messaggi anche ad altri computer, diventando così l’inventore delle email.
Anche se Tomlinson non ricordava il contenuto esatto della prima email inviata, su sua stessa ammissione il messaggio poteva essere qualcosa del tipo “qwertyuiop”.
Come spesso accade per le invenzioni importanti, destinate a rivoluzionare il quotidiano, in un primo momento non fu accolta con il dovuto entusiasmo. Addirittura un collega arrivò a dire a Tomlinson: “Non dirlo a nessuno! Non è ciò a cui dovremmo lavorare”.
Le email hanno davvero rivoluzionato le nostre abitudine, influenzando molti aspetti della nostra vita. Una stima approssimativa rivela che ogni giorno vengono inviate una media di quasi 200 miliardi di email.
Scritto da Michele Bellotti
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