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Project Zero Prize: premio per hackerare i Nexus

19 Settembre 2016 Commenta

Il progetto Google, Project Zero Prize mette in palio 350.000 dollari per chi scoprirà vulnerabilità dei dispositivi Nexus

project zero prizeProject Zero Prize è stato da poco annunciato da Google. I dettagli sul progetto sono stati resi pubblici tramite una nota ufficiale della Società. Questo hacking test si pone l’obiettivo di scoprire vulnerabilità di Android, al fine di rendere il sistema operativo made in Google sempre più sicuro.

Google è interessato a coinvolgere quante più persone nel progetto, e per rendere il contest più appetibile ha disposto un montepremi di 350.000 dollari da dividere tra i primi tre classificati. Al primo classificato spetteranno 200.000 dollari, al secondo 100.000 dollari e al terzo 50.000 dollari. Il contest si concluderà il 14 marzo 2017.

Per Project Zero Prize, i partecipanti dovranno concentrarsi su Nexus 6P e Nexus 5x, realizzando exploit in grado di consentire l’accesso da remoto ai file di App di terze parte presenti nella memoria dei dispositivi. Gli attacchi dovranno interessare una delle versioni di Android 7.0 Nougat. Una volta scoperte le vulnerabilità bisognerà preparare una relazione tecnica che sarà poi pubblicata all’interno del blog dedicato a Project Zero Prize.

Le indicazioni per partecipare al contest sono state pubblicate sulla pagina ufficiale dell’iniziativa.

Non tutti potranno partecipare al contest, sperando di poter vincere quanto messo in palio. Google è stato molto chiaro nel porre delle esclusioni. I residenti in Italia ad esempio non potranno prendervi parte. L’esclusione riguarda anche i residenti in Sudan, Corea del Nord, Siria, Iran, Cuba, Crimea, Quebec e Brasile.

Nonostante i programmi che compensano chi trova vulnerabilità nei prodotti di Google e di altre aziende, alcuni dei problemi più importanti legati alla sicurezza vengono scoperti durante i contest di hacking. Nella speranza di continuare a scovarne, abbiamo deciso di organizzarne uno anche noi: The Project Zero Prize”.

Scritto da Michele Bellotti

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