Google: pubblicità sempre più profilata
Google: personalizza la pubblicità analizzando i nostri dati
Google ha modificato le impostazioni relative alla privacy, comportando un importante cambiamento nella vita di milioni di internauti. La nuova privacy consente a Google di incrociare i nostri dati personali, relativi alle attività svolte online. Tutto questo allo scopo di offrire offerte sponsorizzate più in linea con i nostri gusti.
Per poter riuscire in questo obiettivo Google incrocia due diversi database. Il primo contiene le informazioni relative alla nostra identità, che ottiene tramite Gmail ed altri servizi forniti da Big G. Il secondo database è formato dai dati raccolti tramite DoubleClick, sempre di proprietà di Google e presente su oltre il 50% dei siti web.
Questo consente a Big G di avere un’idea molto chiara circa le nostre preferenze. Il risultato? Una pubblicità profilata in base ai nostri interessi.
Il cambiamento è avvenuto in tempi relativamente recenti. Per circa dieci anni il colosso di Mountain View ha preferito tenere separato i due database, garantendo un certo livello di anonimato all’utente. Con il cambio della policy effettuato il 28 giugno 2016, questa garanzia non c’è più. Google può associare la cronologia di navigazione ai nostri dati.
Google può avere ora una panoramica globale della nostra attività sul web, finalizzata all’ottimizzazione pubblicitaria.
Nei confronti di questa decisione non sono mancate le critiche. Da parte sua Google ha precisato che il cambiamento è stato annunciato agli utenti in modo chiaro e che in ogni caso gli utenti possono decidere di cancellare i dati.
In effetti esiste anche un modo pratico per impedire che Google utilizzi i dati in suo possesso per profilare l’utente. Dal proprio account Google è sufficiente recarsi in “Gestione attività” e disattivare l’opzione che riporta la dicitura “Includi la cronologia di navigazione di Chrome e le attività su siti e app che utilizzano servizi Google”.
Scritto da Michele Bellotti
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